Sondaggi politici: prosegue il crollo verticale del Partito Democratico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-18

Leggerissima flessione anche per Fratelli d’Italia e MoVimento 5 Stelle

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Ci sono leggerissime flessioni (quasi impercettibili), qualche piccolo aumento e un fragoroso crollo verticale che oramai non fa quasi più notizia. Questa è la situazione che emerge leggendo i sondaggi politici di oggi. Per la prima volta, dopo diverse settimane di ascesa, il partito che ha stravinto le elezioni Politiche del 25 settembre – Fratelli d’Italia – vede il segno meno rispetto alla rilevazione precedente. Ma l’unico grande scossone, paragonando i dati odierni a quelli della scorsa settimana, arriva dalle percentuali (per quel che riguarda le intenzioni di voto) del Partito Democratico.

Sondaggi politici oggi, lievissima flessione per Fratelli d’Italia

Secondo l’ultima rilevazione di SWG per il Tg di La7, il partito guidato dalla prossima Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, perde lo 0,1% attestandosi al 27,4%. Al secondo posto delle preferenze degli italiani c’è sempre il Partito Democratico che, confermando un trend già messo in evidenza dal risultato delle urne elettorali, perde ancora mezzo punto percentuale e scende al 17%. E solo il contestuale lieve calo del MoVimento 5 Stelle (-0,3%) rimanda il sorpasso da parte del partito guidato da Giuseppe Conte a quello guidato, pro tempore, da Enrico Letta.

Per trovare gli altri partiti occorre scendere sotto la doppia cifra (esattamente come avvenuto lo scorso 25 settembre alle elezioni): la Lega sale all’8,5% (+o,2% in una settimana), mentre sia il Terzo Polo (8,1%) che Forza Italia (7,5%) hanno guadagnato lo 0,1%. Tra i cosiddetti partiti minori (per appeal e peso politico nell’attuale Parlamento) c’è da segnalare una discreta risalita – rispetto alla rilevazione precedente – del tandem Verdi/Sinistra Italiana (+o,3%) e anche di +Europa (oggi al 3,3%). Da sottolineare un dato già emerso dalle urne: anche nei sondaggi sulle intenzioni di voto si palesa una grande disaffezioni alle diatribe politiche: il 35% degli intervistati (un campione di 1.200 cittadini aventi diritto al voto) preferisce non esprimere una preferenza.

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