Sondaggi, la Lega continua a perdere voti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-14

I sondaggi di Ilvo Diamanti per Repubblica fotografano una situazione difficile per il Carroccio nelle preferenze elettorali e mostrano come la fiducia verso il governo, rispetto a luglio, prima delle dimissioni di Salvini, sia scesa al 44%

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La Lega è ancora il primo partito in Italia ma continua a perdere voti. I sondaggi di Ilvo Diamanti per Repubblica fotografano una situazione difficile per il Carroccio nelle preferenze elettorali e mostrano come la fiducia verso il governo, rispetto a luglio, prima delle dimissioni di Salvini, sia scesa al 44%: oltre 10 punti in meno.

Una tendenza che riflette, soprattutto, la diversa base elettorale della maggioranza. “Ridotta”, dopo l’uscita dal governo, alla vigilia di Ferragosto, della Lega di Salvini. Che resta ancora il primo partito in Italia. La Lega, infatti, è calata di quasi 3 punti, negli ultimi due mesi. Ma questa scelta ha ridimensionato soprattutto il Capo. Matteo Salvini. Che ha perduto 8 punti di popolarità, rispetto a luglio. E arretra al 46%. D’altronde, la Lega è, ormai, divenuta un “partito personale”. Così l’immagine del leader si riflette nel partito. E viceversa. Il Pd (22,3%), invece, mantiene i consensi, cresciuti dopo il buon esito delle Europee. Mentre il M5S (20,8%) recupera un po’ di terreno, dopo un lungo periodo difficile. La scelta di governare, insieme, dunque, non sembra aver “penalizzato” i due partiti, fra gli elettori.

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I sondaggi di Ilvo Diamanti per Repubblica (14 settembre 2019)

Così Giuseppe Conte, per quanto sconti la delusione degli elettori della Lega, rimane il leader più apprezzato (55%: 9 punti in meno, però, rispetto a luglio). Seguito dal nuovo commissario europeo (e suo predecessore, come premier), Paolo Gentiloni (47%). L’unico verso il quale si osservi una crescita significativa. Dietro a lui, Giorgia Meloni (44%), la più apprezzata, a Destra, dopo Salvini. Davanti a Nicola Zingaretti (41%) e Dario Franceschini. Che interpretano le due “tradizioni” del Pd. Più indietro, incontriamo Luigi Di Maio (35%). In calo sensibile (10 punti) rispetto agli ultimi mesi. L’accordo con il Pd ha, probabilmente, salvato il M5S. Ma ha oscurato l’immagine del suo leader. Nonostante sia divenuto Ministro degli Esteri.

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