Sondaggi collegi uninominali, il Sud è decisivo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-12

Nel meridione i collegi sono ancora in bilico tra M5S e centrodestra, mentre il centrosinistra è quasi sparito. Ma la continuità e la contiguità sono a rischio

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Oggi il Corriere della Sera pubblica le previsioni di IPSOS sui collegi uninominali per la Camera in gioco con il Rosatellum alle prossime elezioni politiche del 4 marzo 2018. Dall’infografica si evince una preponderanza del centrodestra, che è attualmente in vantaggio in molti collegi e potrebbe aggiudicarsene la larga maggioranza, rischiando quasi l’en plein in molte regioni strategiche come la Lombardia e la Sicilia. Secondo le previsioni dell’istituto, in tutto il Nord Berlusconi, Meloni e Salvini sono ampiamente in maggioranza, mentre l’Emilia Romagna, storica regione rossa insieme alla Campania, non permetterebbe nell’occasione il risultato pieno al Partito Democratico così come la Toscana. Le Marche, invece, hanno completamente cambiato verso visto che quattro collegi sarebbero appannaggio dei 5 Stelle e uno ciascuno a centrodestra e centrosinistra. Anche nel Lazio, secondo le previsioni, il centrosinistra soffre e 11 collegi vanno al centrodestra mentre sette sono appannaggio del M5S.

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I sondaggi sui collegi uninominali pubblicati dal Corriere della Sera (12 febbraio 2018)

I risultati più importanti sono però quelli del Sud. Dove c’è una certa lotta tra centrodestra e MoVimento 5 Stelle – il centrosinistra pare ormai sparito da Campania, Sicilia, Calabria, Basilicata, Sardegna e Puglia – e molti collegi, soprattutto alla Camera dove votano i più giovani, sono in bilico. Spiega sul quotidiano Antonio Polito che “nel Mezzogiorno si avverte anche neiceti intellettuali, nella burocrazia, tra gli insegnanti, un disagio politico che si fonde con un senso di rivalsa per la subalternità del Sud, e che potrebbe prendere la strada del M5S, tradendo così il vecchio blocco di potere.D’altra parte i partiti tradizionali, quelli che sommati potrebbero dar vita alle larghe intese in Parlamento, si presentano con il figlio di De Luca, il nipote di De Mita, la figlia di Cardinale e la moglie di Mastella. Quasi a rimarcare la continuità. E talvolta senza nascondere la contiguità. A Salerno, per esempio, nel collegio dove il Pd ha schierato Piero De Luca, il rampollo del governatore, il centrodestra ha scelto una desistenza di fatto, candidando un quidam de populo di Fratelli d’Italia che pochi conoscono”.

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