Quella conversazione tra Di Maio e Salvini su Berlusconi e i soldi alla Lega

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-05-08

Il candidato premier del M5S accusa Salvini di non potersi staccare da Berlusconi per motivi che non c’entrano con la politica. Poi i due disegnano una strategia per portare il paese alle elezioni e svuotare Forza Italia

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Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono i nemiciamici più stretti di questa fase politica e della prossima campagna elettorale. Ancora ieri, mentre Mattarella veleggiava verso il governo neutrale dopo la formalità delle consultazioni, i due cercavano ancora un modo per mettersi d’accordo tra di loro all’insaputa di Berlusconi prima, e trovavano facilmente una linea comune per chiedere il voto a luglio dopo.

Quella conversazione tra Di Maio e Salvini su Berlusconi e i soldi alla Lega

Non solo. Se si andasse davvero a votare a luglio, ma anche se alla fine si arrivasse a dicembre, c’è il concreto rischio che le elezioni restituiscano gli stessi risultati e che quindi i due si ritrovino tra qualche mese di nuovo seduti al tavolo di una trattativa impossibile. Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano riporta però il racconto dei numerosi contatti tra i due (con Giorgetti, reduce dalla battuta su Di Maio che non conta un cazzo) durante la giornata di ieri; in particolare della conversazione sui soldi di Berlusconi alla Lega e sul simbolo che è diventata la leggenda metropolitana preferita di questa fase politica:

Di Maio è di ghiaccio. E accusa Salvini di non potersi staccare da Berlusconi per motivi che non c’entrano con la politica. Ma il leghista nega: “Soldi o altri interessi non c’entrano nulla, il tema è che se strappo rischio di non reggere coi miei, e poi con Forza Italia governiamo in città e regioni”. Di Maio ascolta,e quasi provoca: “Siamo sicuri che non voterai un governo con Berlusconi e Renzi?”. Il segretario del Carroccio nega, con forza. Poi si salutano, senza calore. Mentre nel Transatlantico si formano crocicchi di grillini, in ansia.

premier governo neutrale mattarella
Vignetta di El Giva

MA AI PIANI ALTI pensano già alla campagna elettorale: “Il primo mese punteremo sul Nord. I sondaggici danno già al 35 per cento, ma per alcune stime chevalutano leopzioni di voto superiamo il 40”. E Salvini? “Per due mesi ha continuato a chiederci tempo. Ma non quagliava mai, non abbiamo parlato di ministri”. Però di premier sì. Perché il Movimento, giurano, era disponibile ad avere a Palazzo Chigi Giorgetti o lo stesso Salvini. Ora è una fase diversa. Ma nel M5S sanno che la Lega potrebbe essere l’alleato necessario anche dopo il nuovo voto. E lo ammettono. Però non possono dirlo ora.

L’obiettivo: spazzare via Berlusconi

L’obiettivo comune di Di Maio e Salvini nella prossima campagna elettorale sarà quello di spazzare via Berlusconi, l’ostacolo al matrimonio tra Lega e MoVimento 5 Stelle con Fratelli d’Italia a fare da testimone di nozze e un governo che fa reddito di cittadinanza e flat tax come torta di matrimonio. Ilario Lombardo sulla Stampa racconta del sondaggio commissionato da Di Maio:

I grillini sono convinti che il centrodestra si presenterà ancora una volta unito alle elezioni, ma con rapporti di forza capovolti. Gli strateghi del successo del 4 marzo, sono già al lavoro. L’idea è di mantenere «un profilo da Dc conquistato in questi due mesi», restare trasversali e mutevoli, contando sui timori che suscita Salvini, vivi in un certo elettorato di sinistra al Sud, e conservatore, ma con radici nel Partito popolare europeo, al Nord.

presidente del consiglio governo neutrale

La speranza è di prosciugare il bacino di Pd e Forza Italia, puntando sull’astensione dei loro sostenitori se si andrà a votare a luglio. Due sondaggi commissionati dallo staff mettono di buonumore Di Maio. Uno li dà attualmente al 35%. Un altro ruota attorno a una domanda: chi preferireste tra Di Maio e chi invece non ha permesso la nascita del governo, cioè Berlusconi e Matteo Renzi? Risultato: il M5S sarebbe al 40%. Anche lo slogan della campagna, già pronto, sarà personalizzato sulla sfida tra il nuovo mondo e il vecchio, su chi è stato responsabile e chi ha fatto naufragare gli accordi. E tutto fa pensare che Salvini non farà parte della stessa categoria di Berlusconi e Renzi.

La sfida dei due nemiciamici è lanciata. La strategia è chiara. La volpe Berlusconi finirà in pellicceria senza colpo ferire?

Leggi sull’argomento: Chi sarà il premier del “governo neutrale” di Mattarella?

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