Beppe Severgnini contro Andrea Crisanti: “Non improvvisatevi comunicatori, sennò la gente va in paranoia” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-27

Nel corso della puntata di Otto e mezzo su La7, il giornalista Beppe Severgnini ha attaccato le posizioni espresse in diretta dal virologo Andrea Crisanti, scettico sul vaccino ai bambini: “Ci sono i convegni per certe cose, non in prima serata”

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La posizione di Andrea Crisanti, virologo che nel corso della trasmissione Piazzapulita si era definito “esitante” sul vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni, ai quali l’Ema ha dato il via libera, continua a far discutere. Il docente di microbiologia dell’Università di Padova ha sollevato dubbi sul trial operato da Pfizer, definendo troppo ristretto il campione di 2mila bambini sui quali è stato effettuato il test: tesi portata avanti anche nella puntata di ieri di Otto e mezzo, sempre su La7, in cui ospite di Lilli Gruber c’era anche il giornalista Beppe Severgnini. “Sono esitante – ha spiegato Crisanti – perché i bambini sottoposti a questo trial sono obiettivamente pochi e questo trial non ha misurato la cosa più importante cioè la trasmissione, misura soltanto gli episodi clinici. Il vaccino ai bambini è un falso problema”.

Beppe Severgnini attacca Andrea Crisanti

A quel punto il giornalista ha risposto: “Non vorrei assolutamente sembrare scortese, c’è il professor Crisanti che è una persona che ho sempre seguito e che stimo. Ci ha spiegato benissimo la nuova variante adesso. Sarei ridicolo a discutere con lei su chi ha ragione sul vaccino ai bambini, mi improvviserei scienziato e non lo sono. Alcuni di voi, mi perdoni, si improvvisano comunicatori, su questi discorsi sul vaccino ai bambini si finisce che la gente, che è in paranoia, vada ancora più in paranoia. Ci sono i convegni e i congressi per dire certe cose, se voi le ripetete in prima serata, la gente si spaventa e non capisce più niente, mi creda”. Ritorna caldo il tema scienza-comunicazione, con il rischio di creare allarmismo nei telespettatori che potrebbero male interpretare le parole di chi non è particolarmente avvezzo a parlare in diretta.

“O ci stiamo tutti zitti – replica Crisanti – o se qualcuno pone il problema questo va sviscerato. Penso che prima o poi i bambini si dovranno vaccinare e bisognerà farlo, però quello studio su cui si basa tutta quanta l’autorizzazione ha dei problemi. In altre circostanze quei dati non sarebbero bastati. È molto peggio che tutti tacciano e poi si scoprono i problemi improvvisamente. Tra un mese avremo abbastanza dati per dire se bisognerà vaccinare i bambini o meno. Si rischia un nuovo caso AstraZeneca”.

Lo scetticismo di Travaglio sul vaccino ai bambini

Si riferisce al fatto che Israele, ad esempio, ha iniziato a vaccinare quella fascia d’età, allargando di fatto il campione del quale monitorare i risultati. Sempre a Otto e mezzo, nella puntata del 25 novembre, il responsabile della strategia vaccini dell’Ema Marco Cavaleri aveva replicato così a Marco Travaglio che supportava la tesi di Crisanti: “L’efficacia di protezione è superiore al 90%, i vaccini sono sicuri, non abbiamo visto niente di particolare rilevante se non i soliti sintomi post dose come stanchezza, febbre e dolore nella sede dell’iniezione. Il campione da 2mila soggetti è la dimensione standard degli studi clinici sufficienti per approvare i vaccini”.

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