L’ultima di Salvini: togliere il cellulare ai bulli e ai membri delle baby gang

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-11-14

Matteo Salvini plaude alla proposta del questore di Aosta di togliere il cellulare ai bulli e ai membri di baby gang

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“Semplice buonsenso. Così a qualche ‘fenomeno’ passa la voglia di delinquere o bullizzare. Che ne pensate?”, con queste parole il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, sui suoi canali social, plaude alla proposta del questore di Aosta di togliere il cellulare ai giovani che si macchiano di violenze o di atti di bullismo.

Salvini propone di togliere il cellulare ai giovani che fanno bullismo o delinquono: la reazione degli utenti social

Una possibile misura, questa, su cui il leader della Lega ha chiesto un parere online. E che è stata subito commentata dagli utenti in vario modo: per qualcuno “non serve a nulla, così punite solo i genitori, che al contrario di ciò che pensate, non è detto che non fanno il possibile per educarli nel modo corretto…”.

Mentre un uomo scrive che “può essere una buona idea….ma non basta da sola”. Alcuni, invece, non sono d’accordo perché “tolto un telefono, ne comprano subito un altro”, mentre un ragazzo spiega che non basta: “I delinquenti si farebbero una risata”.

Altri utenti hanno fatto notare a Salvini di essere fuori tema: “Penso che dovresti interessarti di Infrastrutture”, sottolineano. Mentre alcuni, la maggioranza, hanno chiesto pene più severe del “sequestro” del cellulare. “Bisognerebbe bloccarli in ogni applicazione social e farli lavorare in ambito di lavori socialmente utili e controllabili (pulire strade – giardini pubblici – pittura panchine) dove regna sudore e fatica e senza che i genitori ne siano i difensori perché se non hanno saputo educarli ne devono restare fuori” sottolinea un utente.

Matteo Salvini e la ricetta contro le baby gang

Quella del sequestro del cellulare non è certo la prima creativa proposta di Salvini per arginare il fenomeno delle baby gang e dei giovani che delinquono. Il leader della Lega, in piena campagna elettorale prima delle Politiche, aveva già proposto di “ritardare il conseguimento della patente per i giovani coinvolti negli episodi di violenze“.

Poi, in occasione di un comizio elettorale tenuto assieme al governatore veneto Luca Zaia, aveva detto: “Sono una marea di ragazze e ragazzi e mi riempie il cuore vederli qui. Viva i giovani. Però ogni tanto ci sono anche dei giovani che vanno in giro a far casino, a scippare, a urlare e spacciare nelle strade. Noi baby gang e piantagrane non ne vogliamo, quindi se qualcuno fa casino la multa la pagano mamma e papà”.

Nello specifico, come aveva spiegato l’allora vice capogruppo alla Camera del Carroccio Fabrizio Cecchetti, il ddl sostenuto dalla Lega riguarda un pacchetto di misure “contenente deterrenti contro questa violenza giovanile, obbligando a una maggiore responsabilità le famiglie, prevedendo non solo pene più severe per i giovani criminali ma anche l’inserimento di lavori socialmente utili, un processo minorile certo e senza meccanismi premiali per i reati commessi da gruppi di tre o più minori, sanzioni fino a 1.000 euro e sospensione del beneficio del reddito di cittadinanza o dell’assegno unico familiare per il mancato rispetto dell’obbligo dei genitori di provvedere all’istruzione obbligatoria dei figli, oltre a legare la possibilità di poter sostenere gli esami per la patente a 18 anni al requisito di non di non aver commesso questo tipo di crimini”.

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