Il blitz (fallito) di alcuni leghisti che volevano togliere il nome di Salvini dal logo del partito

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-30

Era stato chiesto un Congresso dopo la sconfitta alle Amministrative e la figuraccia del Referendum sulla Giustizia. Ma il caso Lombardia ha bloccato i piani

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Il deludente risultato ottenuto dal Carroccio alle ultime Amministrative ha aperto – per l’ennesima volta – il vaso di Pandora delle polemiche interne al partito. I sondaggi, già da tempo, non premiavano più l’operato di Matteo Salvini e quanto rilevato dalle urne elettorali (non solo per quel che riguarda le Comunali, ma anche per la figuraccia dei cinque referendum sulla Giustizia, i meno votati della storia della Repubblica italiana) ha solo confermato questa tendenza. E il clima nella Lega ribolle da tempo e non solo per la calura estiva. Infatti, c’è una fronda di dissidenti che voleva cancellare il nome del segretario dal logo del partito.

Salvini e il nome cancellato dal logo della Lega, il blitz fallito dei dissidenti

Perché quella che era la Lega Nord (nata da un’idea di Umberto Bossi) si è trasformata, nel tempo, nella Lega Salvini premier. Il nome del segretario, infatti, compare da anni all’interno del logo del partito. Ma ora che la sua figura sembra destinata a un inesorabile decadenza elettorale, alcuni rappresentanti del Carroccio vorrebbero eliminare quel riferimento al nome del segretario, come rivela Matteo Pucciarelli su La Repubblica. Ma quel blitz, con la richiesta di un Congresso, è fallito.

“Attendavamo tutti il segnale, eravamo pronti, poi c’è stato lo stop: in questo momento era e rimane troppo importante garantire la ricandidatura di Attilio Fontana”.

Queste sono le parole di uno dei rappresentanti del Carroccio che ha raccontato le grandi manovre al momento sospese. Perché il prossimo anno ci saranno le elezioni Regionali in Lombardia e un cambio come questo – anche nella mera nomenclatura – potrebbe mostrare ancor di più i segni di una lacerazione interna. Segnali che potrebbero allontanare (come già confermato dalle ultime Amministrative) gli elettori sempre più delusi della Lega. E perdere una Regione come la Lombardia (sia in caso di sconfitta, sia in caso di vittoria ma con la maggioranza nelle mani di Fratelli d’Italia) sarebbe il completamento di un tragitto affrontato al contrario.

Per il momento, dunque, il nome di Matteo Salvini resta saldo sul logo della Lega. Anche perché molti rappresentanti del Carroccio sono sempre più convinti che, allo stato attuale, il partito non sia scalabile. Troppe le situazioni in ballo: dai rapporti, poco cordiali, con gli altri partiti che sostengono il governo Draghi a quelli in competizione con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Un cambio di guida che i dissidenti speravano si concretizzasse dopo il tonfo elettorale delle Amministrative, ma che – almeno per il momento – è stato sospeso in attesa della primavera del 2023.

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