Salvini è la “segretaria” del governo: i ristoratori contestano Matteo (anche se scende in piazza con loro) | VIDEO

di Maria Teresa Mura

Pubblicato il 2021-02-23

Ieri Salvini è sceso in piazza con i ristoratori che protestavano per le mancate riaperture e il ritardo dei ristori. Ma non tutti hanno preso per oro colato le parole del Capitano. Che in tanti accusano di essersi alleato con il nemico

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É diventata molto dura per Salvini barcamenarsi tra le esigenze di chi gli chiede di stare al governo, per monitorare i miliardi del Recovery Fund, e il rendersi conto che gli è impossibile come faceva una volta poter strillare a piacimento sulla qualunque, dagli sbarchi, ai miliardi che devono essere elargiti, per passare dalle giravolte continue su aperture e chiusure in emergenza COVID. Ora quel posto così comodo lo ha occupato Giorgia Meloni che infatti non perde occasione per soffiare sul fuoco. Ottenendo anche dei risultati nei consensi, almeno per il momento, mente il prode “Capitano” frana sui social e neanche le fotine pucciose con la figlioletta riescono a conquistare i cuori verdi dei suoi seguaci che spesso gli rimproverano l’alleanza con il nemico. Salvini ci ha provato a fare la voce grossa. Prima criticando la riconferma di Lamorgese e Speranza ai loro ministeri. E poi tacendo sulle stesse nomine perché non poteva fare altro. Poi spiegando in tv che ha chiesto a Draghi perchè i ristoranti non potessero rimanere aperti la sera. Mentre continua a cianciare di sovranità vaccinale e altre amenità che non si possono realizzare però ieri i ristoratori sono scesi in piazza davanti a Montecitorio per protestare. E sono stati critici anche con quella che hanno chiamato la “segretaria” del governo. Proprio lui:

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E anche se Salvini più tardi è andato a parlare con i manifestanti non ha potuto dire molto altro che “vi assicuro che arriveranno i ristori” e ” con lui ci parlo” (sempre per spiegargli quella storia dei ristoranti che devono aprire per cena).

Ma che potere contrattuale ha il leader della Lega se il primo decreto del governo Draghi conferma la linea del rigore contro il pericolo della terza ondata dell’epidemia di Coronavirus dovuto alla diffusione delle varianti? I ristoranti non potranno riaprire se non sarà scampato questo pericolo. Salvini alla fine lo sa anche se si becca qualche applauso. E i ristoratori pure. Anche perché magari ricordano le promesse che il “Capitano” fece ai pastori sardi. Che finirono nel dimenticatoio della propaganda leghista senza essere realizzate.

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