Così Salvini ha fregato gli aspiranti allievi della Polizia del concorso 1148

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-04-10

Il migliore amico delle forze dell’Ordine e della Polizia di Stato ha deciso di escludere i vincitori del concorso del 2017 cambiando le regole in corsa. Chi ha più di 26 anni è fuori. Ma quando gli aspiranti allievi avevano risposto al bando del 2017 l’età massima consentita era 30 anni

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Le decine di foto di Matteo Salvini con magliette, giacche e cappellini della Polizia potrebbero far pensare che il ministro dell’Interno sia il migliore amico degli agenti della Polizia di Stato. Un amore che il ministro dell’Interno non manca di ricordare. Come quando oggi, dopo aver partecipato alle celebrazioni del 167esimo anniversario della Polizia di Stato ha fatto sapere che il 25 aprile non parteciperà a sfilate «ma sarò in mezzo alle Forze dell’Ordine a Corleone».

Cos’è il concorso 1148 del 2017

In mezzo a questo tripudio di messaggi d’affetto e di stima compaiono ogni tanto dei commenti che fanno trapelare un certo nervosismo. Perché Salvini non sembra proprio essere il ministro più amato dagli aspiranti agenti della Polizia. A gennaio 2019 il ministro ha cambiato i requisiti per l’accesso al bando pubblico per la selezione di 1148 Allievi agenti della Polizia di Stato. Si tratta di un concorso pubblico del 2017, il primo per la selezione di agenti di Polizia dal 1996, anno in cui si era tenuto l’ultimo concorso. Con il nuovo governo, quello del Cambiamento, è stata abbassata l’età di accesso. Con i requisiti del 2017 era sufficiente avere trent’anni no compiuti. Salvini ha emanato un decreto che ha escluso tutti gli over 26 (diventato legge  con l’approvazione del Decreto Semplificazioni n. 12/2019).

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Questo nonostante gli aspiranti allievi avessero già superato la prova scritta e fossero così entrati nella graduatoria a scorrimento. L’emendamento approvato dall’attuale governo ad un concorso di due anni fa ha invece estromesso dalla graduatoria coloro che alla data del 1 gennaio 2019 avessero compiuto il ventiseiesimo anno di età e che non fossero in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado. Questo anche se il bando del concorso prevedeva come soglia il non superamento del trentesimo anno di età e il possesso della licenza di scuola media.

Tra gli esclusi anche militari già idonei al servizio

Ma qual è il problema? Il problema è che l’iter concorsuale si stava già concludendo. Nel maggio 2017 a quel concorso presero parte 80.000 persone. Il 27 Ottobre 2017 venne pubblicata la graduatoria degli idonei alla prova scritta e alla fine del fine del 2018 vengono avviati alle scuole 1600 allievi che avevano superato tutte le prove. La decisione di Salvini (e del governo) impedisce a quegli allievi che hanno più di 26 anni (e solo la terza media) di ultimare l’iter concorsuale. Una decisione che agli esclusi è sembrata del tutto arbitraria anche perché c’è chi pur avendo ottenuto un punteggio più alto si è trovato superato da chi aveva qualche mese o anno in meno.

Tra gli esclusi ci sono anche 61 idonei non vincitori che provengono dalle forze armate, e che oltre ad aver già superato tutte le prove di idoneità fisica hanno almeno 3 anni di carriera alle spalle. L’aspetto paradossale di questa vicenda è che non solo il Viminale non ha detto una parola ma nel frattempo è stato indetto un nuovo concorso per la Polizia riservato ai soli militari.

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Eppure ancora il 14 marzo scorso Salvini nel rispondere ad alcuni aspiranti allievi di Polizia continuava a fare vaghe promesse dicendo che in ogni caso era necessario abbassare l’età media del Corpo (che si abbasserebbe in ogni caso di appena due mesi) e che quella cui avevano partecipato gli esclusi (magari di 27 anni) era una semplice prova preselettiva. Oggi alla Camera sono stati presentati sette emendamenti per risolvere quella che gli esclusi considerano una vera e propria ingiustizia e consentire anche agli over 26 di terminare l’iter concorsuale. Sono stati tutti bocciati da M5S e Lega.

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