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Gli antifascisti che aspettano Salvini a Mondragone lunedì
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-27
Lunedì saranno in presidio ai palazzi Cirio a Mondragone in concomitanza con la visita di Matteo Salvini. Intanto ieri la ASL ha fatto sapere che i tamponi eseguiti, 743, hanno rivelato quasi esclusivamente portatori asintomatici
“Ci risiamo, la solita strategia della mietitura di consenso operata da Salvini che viene messa in atto utilizzando lo sciacallaggio mediatico e spettacolare. Del resto questa e’ la strategia dei sovranisti mondiali: colpire le coscienze più deboli nel ventre molle del loro malessere sociale”: lo dicono i movimenti antifascisti casertani che lunedì saranno in presidio ai palazzi Cirio a Mondragone in concomitanza con la visita di Matteo Salvini.
Gli antifascisti che aspettano Salvini a Mondragone lunedì
“Quanto successo a Mondragone – sottolineano – è il prodotto delle sorti dettate da questo sistema, i poveri sono un effetto collaterale e vengono così ghettizzati in aree geografiche periferiche (sud Italia) in quartieri ghetto. Quello che conta è che questi poveri si scannino tra di loro, così che si possa dare la colpa allo straniero che non rispetta le regole e non a chi si ingrassa facendoli lavorare a pochi euro l’ora”. “Salvini non ti vogliamo – rimarcano – e faremo di tutto per renderti la visita quanto più sgradevole possibile, in barba all’accoglienza che da sempre contraddistingue le nostre terre. Mondragone non si lega: non si lega alla malavita, agli agitatori e – concludono i movimenti – non si lega agli sciacalli”.
Intanto ieri la ASL ha fatto sapere che i tamponi eseguiti, 743, hanno rivelato quasi esclusivamente portatori asintomatici e che non c’è nessun caso grave. Cento i testi sierologici eseguiti finora, con risultati non ancora noti. Mentre i residenti si dividono sull’abbattimento dei cinque palazzoni da 10 piani della ex Cirio, realizzati a fine anni’ 70 per il sogno svanito del “Parco Florida” o sulla loro riqualificazione, la polemica si infiamma tra i politici, in piena campagna elettorale per le regionali. Il neo-consigliere della Lega Giampiero Zinzi presidia il varco della zona rossa con l’ ex sindaco Giovanni Schiappa ed i consiglieri del centrodestra, ed accusa il presidente della Giunta campana Vincenzo De Luca, di aver ignorato una sua interrogazione del 13 marzo, nella quale lanciava l’allarme e chiedeva tamponi.