Caro Salvini, a Cosenza è difficile uscire da un teatro senza la Digos che rimuove striscioni eh?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-09-25

Ieri a Cosenza per il Capitano non c’è stato il tanto atteso bagno di folla, tutto merito di quelli che sono scesi in piazza e hanno appeso striscioni contro Salvini che è stato costretto a rifugiarsi in un teatro perché i manifestanti erano troppi. La Lega al Sud non è proprio così popolare

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Ieri Matteo Salvini era a Cosenza per inaugurare la sede provinciale della Lega (non più Nord). Purtroppo non ci è riuscito. L’inaugurazione è stata annullata e l’evento spostato al Teatro Morelli dove Salvini avrebbe dovuto annunciare la candidatura a Presidente della Regione Calabria del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (che però era assente). Ma l’ufficializzazione non c’è stata. E Salvini ha dovuto pure rinunciare alla passeggiata su Corso Mazzini.

E alla fine gli striscioni di Cosenza hanno fermato la passeggiata di Salvini

Come mai il Capitano non ha potuto fare il suo bagno di folla? Perché Cosenza era tappezzata di striscioni – che ora non vengono più rimossi come quando era ministro – contro di lui. E perché in città era stata indetta una manifestazione di tutti quelli che Salvini in Calabria non lo vogliono. E così mentre il senatore della Lega chiedeva «ma quanti siete?» entrando in un teatro gremito fuori la gente che manifestava contro di lui era di più. I conti sono presto fatti: la sala ha una capienza massima di 626 posti. In città, dentro e fuori la “zona rossa” istituita dalle forze dell’ordine per evitare che i manifestanti venissero a contatto con i supporter del Capitano di gente ce n’era un po’ di più.

salvini cosenza teatro morelli - 1

Il giornale locale QuiCosenza parla di circa mille manifestanti, qualcuno che ha preso parte al corteo dice addirittura tremila, ma quest’ultima cifra sembra inverosimile. Ed è stato lo stesso Salvini a mettere a confronto le due manifestazioni pubblicando un video dove si vedeva chiaramente quanti di più fossero quelli scesi in piazza contro di lui. E la partecipazione alla manifestazione stutamu Salvini non è un dettaglio di poco conto visto che il leader della Lega si presenta come quello che ha dalla sua la piazza e il Popolo nonostante sia in minoranza in Parlamento. E il problema delle sale e dei posti chiusi è che spesso la capienza è nota.

A Salvini piacciono le piazze solo quando le convoca lui

La presenza massiccia di manifestanti a Cosenza è la dimostrazione che non tutta l’Italia è con Salvini. Succedeva anche prima, quando i cittadini appendevano gli striscioni ai balconi. Ma quella forma di dissenso veniva rapidamente “oscurato” (o almeno il tentativo era quello) per non rovinare la scenografia dei comizi dell’allora ministro dell’Interno e vicepremier. Non è un caso che dopo il comizio al Morelli Salvini abbia pubblicato un altro video, uno in cui corre ad abbracciare quelli che sono rimasti fuori dal teatro. Come a dire: sì non c’era molta gente ma fuori in molti non sono riusciti ad entrare.

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E nonostante fuori ci fossero i pericolosissimi centri sociali (ma non erano i soli, c’era una rappresentanza trasversale della cittadinanza) durante la manifestazione non si sono registrati scontri o tafferugli. E forse di questo Salvini un po’ se ne dispiace perché non ha potuto nemmeno raccontare di quanto pericolosi e violenti sono quelli che lo contestano. Non può rivendicare una superiorità morale su chi stava fuori dal teatro, perché anche se qualcuno ha urlato “Salvini muori” (come scrive lui su Twitter) o “Salvini vaffanculo” il Segretario della Lega sa che il suo partito ha detto ben di peggio sui Rom, sui migranti e sugli ex terroni, quando i consensi gli raccoglieva solo sopra il Po. E non a caso uno degli slogan intonati ieri è stato “siamo tutti terroni”. Lui ai suoi la racconta diversamente, parla dei manifestanti come gente che si sente padrona della città e decide chi può venire e chi no (non è lo stesso che fa lui quando chiude i porti solo a chi arriva con le Ong?) e come «figli di papà che hanno voglia di perdere tempo e fare casino, quando polizia e carabinieri dovrebbero occuparsi di altro». Ma come mai solo le piazze che convoca lui non sono una perdita di tempo per chi ci va e per le forze dell’ordine?

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