Attualità
Stutamu Salvini, la “calorosa” accoglienza che i cosentini hanno preparato per Salvini
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2019-09-24
C’è profumo di elezioni regionali nell’aria e il leader della Lega cala nuovamente in terra di Calabria per inaugurare una sede del partito. Ma l’accoglienza non sarà benevola come in passato
Stutamu Salvini, in dialetto cosentino significa spegniamo Salvini. Oggi pomeriggio il leader della Lega sarà in Piazza XI Settembre a Cosenza per inaugurare la nuova sede provinciale della Lega. Come già successo nelle ultime sortite al Sud dell’ex ministro dell’Interno i contestatori si sono già organizzati per l’accoglienza. È stato indetta per oggi una manifestazione «pacifica e popolare contro il barbaro predatore di voti calato dalla Padania».
Perché Salvini torna in Calabria proprio ora?
A quanto pare infatti al Sud non hanno dimenticato chi è Salvini e cosa ha detto negli ultimi vent’anni la Lega Nord dei terroni. Gli organizzatori dell’evento parlano i un Sud che «non ammette di essere serbatoio di voti per chi vuole affossarlo con il secessionismo dei ricchi» e ricorda come «Salvini e i suoi compari, hanno per decenni raccontato un Sud rozzo sprecone e criminale». Il Segretario della Lega viene definito “leader cazzaro”.
Matteo Salvini invece fa sapere di tornare “orgogliosamente” in Calabria «alla faccia dei “democratici” dei centri sociali che strappano i manifesti ai nostri gazebo e vorrebbero impedirmi di parlare». Ma nessuno a quanto pare vuole impedire a Salvini di inaugurare la sede della Lega. Certo, se voleva parlare di Calabria avrebbe potuto farlo ad esempio rispondendo alla convocazione della Commissione Antimafia presieduta da Nicola Morra quando era ministro. Ma adesso che si avvicinano le regionali Salvini riscopre anche la Calabria.
E non sono nemmeno solo i centri sociali, come vuole far credere Salvini. Ieri l’Associazione Cattolica della parrocchia di Sant’Aniello di Cosenza ha pubblicato su Facebook la foto di uno striscione calato dal campanile della chiesa. Si legge: «ero straniero e mi avete accolto» (dal vangelo secondo Matteo, ovviamente) e sicuramente lo straniero in questione non è quel polentone di Salvini visto che l’hashtag che accompagna il post è #unacomunitàcheaccoglie.
Che farà adesso la Digos? Toglierà gli striscioni?
E sono ricomparsi gli striscioni dei mai con Salvini che avevano animato la campagna politica delle europee e che venivano regolarmente fatti levare dalla Digos. Adesso a quanto pare gli striscioni possono restare su terrazze e balconi anche perché non rappresentano altro che una legittima manifestazione di dissenso.
E sarebbe comico che il leader politico che ha passato le ultime due settimane a dire che lui è l’unico che ascolta le piazze e il Popolo (al contrario di quelli in Parlamento) se la prendesse proprio con quelli che in piazza ci vanno, ma contro di lui. Un po’ lo fa ovviamente, cercando di delegittimare in anticipo i manifestanti e dicendo che sono quelli dei “centri sociali”. Persone che ce l’hanno con lui per partito preso.
Nel frattempo però la Questura ha negato l’autorizzazione alla manifestazione anti Salvini che si sarebbe dovuta svolgere oggi in Piazza dei Bruzi, davanti al Municipio di Cosenza e a circa 500 metri di distanza dalla sede della Lega di Piazza XI Settembre. Nonostante il diniego della Questura però i manifestanti sono pronti a scendere in piazza per un “corteo colato, pacifico e determinato”.
Ma non tutti ci saranno. Ha scatenato una lunga discussione nel gruppo Stutamu Salvini il post di un cosentino che ha detto di non gradire «l’idea di trovarmi al fianco di un grillino che contesta il tradimento del suo migliore amico, di un monarchico neoborbonico, di un sionista israeliano filogovernativo o di un democratico minnitiano». Come si intuisce l’autore non è del PD e non andrà alla manifestazione. Ma questo singolo post dimostra come il fronte “anti-salvini” sia molto più variegato e complesso di come lo vorrebbe far apparire l’ex ministro.
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