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Il nuovo attacco di Sallusti a Giletti: “Con gli agenti di Putin non si applica la par condicio”

neXtQuotidiano 07/06/2022

Dopo aver abbandonato il collegamento con “Non è L’Arena”, il direttore di Libero ribadisce la sua posizione nei confronti della propaganda russa sui media italiani

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Quel che è successo domenica sera, nel corso della puntata di “Non è L’Arena”, non ha visto ancora spegnere l’eco delle polemiche. La decisione di Alessandro Sallusti di abbandonare il collegamento con la trasmissione di La7 (con il conduttore, Massimo Giletti, che stava dirigendo le operazioni dalla piazza Rossa di Mosca prima del malore) aggiunge un nuovo capitolo a questo romanzo. Il direttore di Libero, infatti, ha deciso di dedicare un editoriale a questa vicenda e torna a ribadire la sua posizione di critica nei confronti di Giletti.

Sallusti contro Giletti e la par condicio che non si applica “per gli agenti di Putin”

Il direttore di Libero cita prima Confucio e poi Totò per criticare questo ampio spazio dato dai media italiani – nel caso specifico da Massimo Giletti, su La7 – ai propagandisti del Cremlino: quei megafoni del pensiero di Vladimir Putin che affollano a ogni ora le emittenti televisive nostrane.

“Tutto ciò non ha nulla a che fare con la libertà di espressione e neppure con la par condicio. Diceva Confucio: «Quando le parole perdono il loro senso le persone perdono la libertà». Sono passati duemila e cinquecento anni, noi lo abbiamo capito e siamo liberi, i propagandisti russi no. Se uno di loro, per caso, volesse discutere seriamente di due o tre cose che riguardano questa assurda guerra noi siamo qua, ma niente trucchi e niente inganni. Perché non Confucio bensì Totò più di recente ebbe a dire: «Signori, ccà nisciuno è fesso»”.

Parole che confermano quanto già accaduto domenica sera in trasmissione. Sallusti, infatti, aveva ampiamente criticato lo spazio concesso alla portavoce del Ministro degli Esteri Russo – Marija Zacharova – che per diversi minuti (zittendo anche il conduttore Giletti in collegamento con lei via Skype) ha solamente attaccato l’occidente ripetendo strenuamente quei pensieri che già da mei trapelano (anche in forma ufficiale) dal Cremlino. Poi la decisione di abbandonare il collegamento (rinunciato dal compenso pattuito) e il nuovo attacco, oggi, su Libero.

(Foto IPP/Matteo Rossetti )

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