Giuseppe Sala vuole un nuovo governo con Conte premier

«Penso che Conte stia facendo più di quanto ci si poteva attendere da una persona che ha esordito in politica da premier. Ma gli consiglio di valutare se chi gli sta attorno è in grado di gestire l’autunno drammatico che ci attende».

Giuseppe Sala oggi rilascia una lunga intervista al Corriere della Sera in cui parla del suo libro “Società: per azioni” e dice di aver votato anche per il Partito Comunista, mentre manda messaggi a Giuseppe Conte che come presidente del Consiglio dovrebbe cambiare la sua squadra di ministri:



Lei è davvero un uomo di sinistra? Il suo primo incarico pubblico fu city manager di Letizia Moratti.
«Mi sento profondamente un uomo di sinistra. La storia della sinistra italiana viene raccontata come il romanzo della delusione: come se, una volta al governo, ci si dovesse limitare a gestire l’esistente. Ma io voglio una sinistra che recuperi un’idea politica di società. Oggi la sinistra è in grado di rappresentare il 40 per cento degli italiani, quel che serve per governare? Temo di no. Per questo deve cambiare. Un tempo la sinistra era rappresentanza, la destra era appartenenza. Oggi la destra rappresenta,magari male, una parte importante della classe lavoratrice. Dobbiamo capire come fare per rappresentarla noi. Lo spazio è enorme».

Cosa votava nella Prima Repubblica?
«Quando ero bocconiano, Partito repubblicano. Poi radicale. Quindi per gli antenati del Pd. Compreso il Partito comunista».



Cosa pensa di Conte?
«Penso che stia facendo più di quanto ci si poteva attendere da una persona che ha esordito in politica da premier. Ma gli consiglio di valutare se chi gli sta attorno è in grado di gestire l’autunno drammatico che ci attende».



Pensa a un altro governo, sempre con Conte premier, ma con nuovi ministri?
«Sì. Credo sia inevitabile. Ogni partito deve mettere in campo i migliori: non necessariamente tecnici; persone che abbiano una storia alle spalle, che abbiano gestito organizzazioni complesse. Vale per i 5 Stelle, ma anche per il Pd».

E lei cosa farà?
«Il sindaco,ovviamente».

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