Rosatellum: come funziona la legge elettorale del Partito Democratico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-05-17

La proposta prevede un 50% di eletti con il maggioritario e il 50% con il proporzionale. Il meccanismo conferma i collegi uninominali e proporzionale con listini bloccati di quattro candidati

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Il Partito Democratico ha definito i dettagli della legge elettorale che ha proposto in commissione affari costituzionali alla Camera e che arriverà in Aula il 29 maggio. In omaggio alla consuetidine di dare nomi cretini alle leggi elettorali, è battezzata Rosatellum da l nome del capogruppo PD Ettore Rosato anche se il M5S propone un altro soprannome: il Verdinellum, visto che la proposta PD è molto simile a una fatta da ALA.

Rosatellum: come funziona la legge elettorale del Partito Democratico

La proposta prevede un 50% di eletti con il maggioritario e il 50% con il proporzionale. E quindi ci saranno 303 deputati eletti in altrettanti collegi uninominali e altrettanti eletti con metodo proporzionale senza meccanismo di scorporo in circa 80 circoscrizioni sub regionali, in listini bloccati di quattro nomi. La proposta Pd è molto diversa dal sistema tedesco, ma appartiene a quelli che in gergo tecnico sono chiamati “grabensystem” (sistema a fossato), con una netta separazione tra parte maggioritaria e parte proporzionale. La proposta non modifica il metodo proporzionale per eleggere i 12 deputati esteri, e conferma i collegi uninominali per il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta. I 606 deputati restanti vengono appunto eletti per la metà in collegi uninominali a turno unico, e per metà con metodo proporzionale in listini bloccati di massimo quattro candidati, come era per il Mattarellum.
rosatellum legge elettorale 1
La sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale che ha bocciato il Porcellum ha detto che le liste bloccate sono ammissibili purché corte perché permettono la conoscibilità dei candidati. DI qui la scelta di limitare a quattro i nomi. Questo comporta che le circoscrizioni siano più piccole delle 23 del Mattarellum: saranno tra le 80 e le 100 (come i collegi dell’Italicum) e su questo c’è una delega al governo a disegnarle. L’altro aspetto che accentua il sistema a fossato, cioè la separazione tra maggioritario e proporzionale, e l’assenza dello scorporo, che invece era presente nel Mattarellum: questo meccanismo sottraeva (scorporava) i voti presi dai partiti nei collegi da quelli della parte proporzionale, così da favorire i piccoli partiti. Nel Rosatellum il proporzionale è puro. Quanto alla soglia, essa è indicata nel 5% su base nazionale, mentre nel Mattarellum era al 4% e nell’Italicum al 3%. La scheda che avrà l’elettore sarà unica, in questo uguale allo “stimmzettel” tedesco: sulla sinistra dovrà barrare il nome dei candidato del collegio uninominale e sulla sinistra apporre una croce sul simbolo del partito.

Chi approverà questa legge elettorale?

Altra questione è se sarà davvero questa la legge elettorale con cui si voterà nel 2018. Per adesso a favore del testo ci sono solo Partito Democratico, Lega Nord e Scelta Civica. Forza Italia e MoVimento 5 Stelle hanno già detto no. “Con il ‘rosatellum‘ si disegna una coalizione di centrosinistra ‘soft'” che e’ “logico costruire partendo dall’attuale esperienza di governo: con Mdp e anche Alfano” e senza neppure escludere la candidatura di D’Alema”, ha detto Rosato oggi a Rainews. Il passaggio più difficile rimane quello del Senato dove la maggioranza è molto lontana. I democratici si sono detti certi di poter convincere altri a considerare la bontà di questo metodo.

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