Renzi 2: la vendetta

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-09-17

Questa crisi di Governo sembra più Infinity War che una normale contesa politica. Abbiamo assistito a una partita fra due grandi giocatori di poker (i due Mattei) con la presenza di alcuni comprimari che sembrano invece più interessati a vincere il Darwin Prize (il premio che viene assegnato al protagonista della morte più stupida dell’anno) …

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Questa crisi di Governo sembra più Infinity War che una normale contesa politica. Abbiamo assistito a una partita fra due grandi giocatori di poker (i due Mattei) con la presenza di alcuni comprimari che sembrano invece più interessati a vincere il Darwin Prize (il premio che viene assegnato al protagonista della morte più stupida dell’anno) piuttosto che a seguire una strategia politica sensata. Ad Agosto, ha iniziato Salvini: ha fato un all-in, proponendo a Zingaretti di far fuori, contemporaneamente, Renzi e i 5Stelle andando alle elezioni anticipate (in cambio lui avrebbe avuto (quasi) pieni poteri per 5 anni). Ma ha perso e ha fatto male i “conti”. Ha fatto l’errore di pensare che Zingaretti fosse realmente il Segretario del PD e che Di Maio fosse sufficientemente forte da tenere a bada Conte, ma, soprattutto, ha sottovaluto l’animale politico che è Renzi, capace di uscire dalla fase pop-corn e cogliere al balzo l’unica breve finestra temporale offertagli per sfuggire ad una lenta agonia.

matteo salvini orzaiolo 1

Adesso è il turno di Renzi tentare un all-in. Se passa il Proporzionale si ritornerà alle liturgie della Prima Repubblica (altro che Terza..) e soprattutto ci sarà lo spazio politico al centro per una nuova DC. Ha intuito che stava iniziando la campagna politica per richiamarlo alla responsabilità e per tenerlo legato al PD e ha deciso, rapidamente, di rompere gli indugi per evitare di esserne logorato. Ha formato i suoi gruppi parlamentari (in modo sapiente) in modo sia da mantenere suoi uomini nel PD a svolgere il ruolo di “nostri agenti all’Avana” e sia per evitare di essere “fondamentale” (almeno formalmente, sostanzialmente lo è) per il Governo. La responsabilità di questo Governo DEVE essere di Conte, Di Maio e Zingaretti, non sua. Deve avere le mani libere per poter creare il tanto agognato PdN ( Partito della Nazione). Ha, nel frattempo, eliminato Gentiloni (l’unica vera testa pensante rimasta del PD) mandandolo a Brussels. Ha stretto forti rapporti con Macron (attuale deuxex machina della politica Europea): uno dei suoi fedelissimi collaboratori è diventato perfino consigliere all’Eliseo…. Ha, insomma, dimostrato di essere non solo spregiudicato ma anche molto abile. E chi mai sarà in grado di fermarlo?

Vediamo un po’ le prospettive che hanno i vari protagonisti politici sulla scena politica. Salvini (e la Meloni) sono stati ridotti da Renzi alla fase popcorn. Possono solo assistere allo spettacolo che andrà in onda nei prossimi mesi. Un vero dramma per Salvini, abituato, negli ultimi mesi, ad essere il centro del grande show della politica Italiana. Differente la situazione di Berlusconi che vede sicuramente come un’opportunità la svolta Renziana. Renzi punta al centro che è attualmente presidiato da lui. Renzi ha bisogno di averlo come alleato. Certo Renzi non brilla nel mantenere la parola (basta ricordare il famoso Enricostaisereno e come ha stracciato il Patto del Nazareno) ma Berlusconi è alla fine della carriera, Renzi gli sta simpatico e potrebbe preferire allearsi con Renzi piuttosto che con Salvini in cambio di un incarico istituzionale di alto prestigio: forse la Presidenza della Repubblica è chiedere un po’ troppo, forse gli basterà essere nominato senatore a vita.. chissà.. entrambi , Renzi e Berlusconi, sanno trattare…  Renzi ha invece bisogno di tempo sia per organizzare il suo Partito e sia per far varare una legge elettorale proporzionale (non deve esserci la trappola del voto utile che favorirebbe Zingaretti). Per il resto deve fare una politica orientata verso l’Europa (soprattutto verso Macron) per conquistare l’elettorato centrista e deve prendere la distanze dai 5Stelle e da Zingaretti al fine di eroderne i consensi dall’interno (un po’ come un Alien nei corpi del malcapitati astronauti). Deve far passare l’idea che con questo Governo lui non centra nulla (d’altra parte non c’è neanche un Toscano….) anche se ne è stato il grande demiurgo.


In zona M5S grande è la confusione che regna sotto il cielo. Dopo un anno e mezzo hanno detto sì alla TAV, al TAP e all’Ilva e si ritrovano alleati con Renzi (ma non era il lor grande nemico?), con Macron e la Merkel e, in prospettiva, anche con Berlusconi. Una strada per evitare tutto ciò, sarebbe quella di far uscire dal perimetro del Governo i Renziani. Ma, oltre ad indebolire (forse mortalmente) il Governo, probabilmente, questa azione politica si tradurrebbe in un grande favore a Renzi aiutandolo a prendere le distanze dall’azione governativa. Conte, Di Maio, Casaleggio e Di Battista devono rapidamente elaborare una exit-strategy per fronteggiare l’azione Renziana. Grillo per digerire il probabile naufragio del Movimento che ha fatto nascere, sarà costretto, come dopo le Europee di 5 anni fa, a prendere l’ormai usuale pasticca di Maalox (assieme a tutti quei militanti che credevano veramente che i 5Stelle fossero un partito differente dagli altri). Zingaretti ha ancora la possibilità di rovesciare il tavolo staccando la spina al Governo. Renzi non è ancora pronto e, senza il proporzionale, è in grave ambasce. Ma lo farà? Mi sembra come Gertrude, la Monaca di Monza… Dopo aver accettato tanti compromessi, diventerebbe incomprensibile un suo gesto di ribellione proprio adesso. E’ su questa ipotesi, che Zingaretti è troppo compromesso con la nascita di questo Governo per farlo cadere, che Renzi sta giocando il suo all-in. Come Zingaretti non ha avuto il coraggio politico di andare alle elezioni in Agosto, così accetterà, con rassegnazione, il suo inevitabile destino di essere divorato da Renzi? In realtà Zingaretti ha di fronte a sé alcune scelte da fare. Cosa farà alle Regionali? Un Fronte comune contro Salvini? Ma così legittimerà il Movimento di Renzi. Ma se non facesse fronte comune, rischierebbe di perdere l’Emilia e perderebbe di sicuro l’Umbria… Cosa deciderà per il taglio dei Parlamentari? Se lo facesse, il ritorno al Proporzionale sarebbe inevitabile con tutti i vantaggi che verrebbero a Renzi. Se non lo facesse, rischierebbe di essere additato come il responsabile di elezioni anticipate e del ritorno del tanto temuto turbo-fascio-leghismo…Insomma, servirebbe che Zingaretti prendesse una decisione rapida e coraggiosa per evitare di vedere il suo partito divorato dall’interno da quello di Renzi…. Certo che, come diceva Manzoni di don Abbondio, se uno non ha il coraggio, non se lo può dare.

foto di copertina Emiliano Carli

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