Referendum moneta intera, la Svizzera dice no

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-10

Secondo le prime stime dell’istituto Gfs di Berna, l’iniziativa che prevede un monopolio della Banca centrale per la creazione di monete, banconote o moneta scritturale elettronica sarebbe stata respinta dal 74% dei votanti

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Si profila una netta bocciatura in Svizzera per l’iniziativa popolare denominata ‘moneta sovrana’ oggi in votazione. Secondo le prime stime dell’istituto Gfs di Berna, l’iniziativa che prevede un monopolio della Banca centrale per la creazione di monete, banconote o moneta scritturale elettronica sarebbe stata respinta dal 74% dei votanti, riferisce il sito della Televisione Svizzera di lingua francese (RTS). Gli svizzeri avrebbero invece approvato la nuova legge sui giochi d’azzardo. Le urne si sono chiuse alle ore 12 e lo spoglio è ancora in corso.

Referendum moneta intera, la Svizzera dice no

Chi aveva proposto il referendum voleva l’eliminazione – per legge – della possibilità per le banche di ricorrere al sistema della riserva frazionaria (da qui la definizione di moneta intera) per creare il denaro che poi viene dato in prestito. Il popolo svizzero ha detto no. Le intenzioni di voto del mese scorso indicavano i pareri contrari al testo al 54 % e i favorevoli al 34%.

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Promossa da un gruppo di economisti e osteggiata dal governo, l’iniziativa è stata bocciata dal 75,7% dei votanti e da tutti i 26 cantoni. Il sistema proposto dall’iniziativa non è mai stato applicato in alcun Paese e un ‘Sì’ all’iniziativa avrebbe verosimilmente scatenato un pericoloso terremoto, avevano messo in guardia gli oppositori. Ma il panico non è durato a lungo. Anticipata dai sondaggi, la sconfitta del referendum denominato “Per soldi a prova di crisi: emissione di moneta riservata alla Banca nazionale” si è profilata già con le prime tendenze e si è confermata meno di dure ore dopo la chiusura delle urne. A spoglio concluso, il ‘No’ al “salto nel vuoto” è stato chiarissimo.

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A Zurigo, capitale economica del Paese, l’iniziativa è stata respinta dal 75,3 % dei votanti. Governo, organizzazioni economiche e bancarie hanno lodato gli elettori: gli svizzeri non hanno voluto rischiare, ha commentato il ministro delle Finanze Ueli Maurer. Ancor più soddisfatti i banchieri, per i quali il popolo si è chiaramente pronunciato contro uno “stravolgimento del sistema monetario, che funziona bene ed è stabile”, ha reagito l’Associazione Svizzera dei banchieri, che giudicava l’iniziativa “una sperimentazione insensata”. Malgrado la secca bocciatura, anche i promotori del testo si sono rallegrati del risultato: “Siamo lieti di essere riusciti a convincere una parte dell’elettorato che in merito alla creazione monetaria da parte delle banche commerciali è necessario un autentico cambiamento”, ha detto all’agenzia di stampa Svizzera Ats Raffael Wüthrich, tra i responsabili della campagna.

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Per i fautori dell’iniziativa, la sconfitta è inoltre imputabile al clima di paura generato da autorità politiche e Banca nazionale Svizzera (Bns), la banca centrale elvetica. In base al testo respinto, le banche commerciali avrebbero potuto prestare solo denaro messo realmente in circolazione dalla Bns e questo per “correggere” la situazione attuale. “Il 90% della moneta scritturale elettronica e virtuale è oggi creata dalle banche stesse”, denunciavano i promotori, mettendo in guardia contro future crisi finanziarie. Argomenti che non hanno fatto breccia tra gli elettori, verosimilmente più spaventati dalle incognite di un’iniziativa inedita e complessa.

Leggi sull’argomento: Il referendum sulla moneta unica in Svizzera

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