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Referendum ATAC, il nodo del quorum

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-11

Affluenza molto bassa e polemica tra organizzatori e comune sul quorum. Secondo il comitato promotore lo sbarramento non deve essere applicato
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A mezzogiorno, dopo quattro ore dall’apertura delle urne, ha votato il 4,82% dei cittadini romani al referendum per la messa a gara dei trasporti pubblici di Roma. Il 9% dell’affluenza è stato raggiunto alle 16. Alla consultazione, promossa dai radicali, per ora hanno preso parte oltre 114 mila persone. I numeri fanno pensare che sarà difficile raggiungere il quorum necessario. Anche se sulla questione c’è comunque dibattito.

Referendum ATAC, il nodo del quorum

Sul referendum pende l’incognita del quorum. Secondo il Campidoglio affinché la consultazione sia valida, essendo in presenza di un voto consultivo e dunque non vincolante, sarà necessario raggiungere il quorum del 33,3 per cento, ovvero un terzo degli aventi diritto: circa 760mila elettori. Ma secondo il comitato promotore lo sbarramento non deve essere applicato, perché il referendum è stato proclamato il 31 gennaio 2018, lo stesso giorno in cui è stato approvato il nuovo statuto del Comune di Roma che non prevede il quorum. La diatriba finirà sicuramente davanti al Tar del Lazio, al quale il comitato promotore si è riservato di ricorrere.

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I numeri del referendum ATAC (Il Messaggero, 11 novembre 2018)

In particolare, seggi elettorali quasi vuoti in via Antonino Pio e Largo Leonardo da Vinci, zona San Paolo, dove l’affluenza alle urne “è stata molto bassa durante la mattinata e nel primo pomeriggio anche se ci aspettavamo peggio”, riferiscono i rappresentanti di seggio. Da Testaccio a Balduina, passando per il quartiere Trieste-Salario, i seggi aperti alle ore 8 appaiono vuoti. Uno di loro, assegnato ad una scuola di Roma Nord, spiega che prima di metà mattinata “avevano votato solo 5 persone” su oltre duemila aventi diritto. Una situazione che con il passare delle ore è andata parzialmente migliorando, ma con dati ancora lontani dal fatidico quorum del 33,3 percento. I seggi rimarranno aperti fino alle ore 20 di questa sera.

La polemica sul voto senza tessera

“In queste ore, mentre si svolgono le votazioni per il referendum ‘Mobilitiamo Roma’ per la messa a gara del trasporto pubblico nella capitale, ci arrivano dai seggi numerose segnalazioni di fatti gravissimi che stanno impedendo a molti cittadini di esercitare regolarmente il loro diritto di voto”. Così in una nota Riccardo Magi, Alessandro Capriccioli e Francesco Mingiardi, promotori del referendum, e Simone Sapienza, segretario di Radicali Roma.

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Foto di El Giva

“In particolare, molti presidenti impediscono di votare a chi è sprovvisto di tessera elettorale, mentre il regolamento afferma con inequivocabile chiarezza che per accedere alle urne è sufficiente il documento di identità. Alcuni seggi, inoltre, non risultano accessibili ai disabili, altri sono stati spostati, in pressoché tutti manca un presidio delle forze dell’ordine e si riscontrano problemi anche in alcuni ospedali. Posto che documenteremo tutte le violazioni di cui avremo notizia, per utilizzarle già da domani in ogni sede opportuna, invitiamo l’Amministrazione a intervenire subito, già dai prossimi minuti, per evitare che si compia uno scempio senza precedenti dei diritti fondamentali dei cittadini. Ne va, letteralmente, della democrazia”, conclude la nota.

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