Politica

Quando si vota per le elezioni politiche?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-30

I colloqui tra Conte, Di Maio, Salvini e Mattarella avvicinano pericolosamente la data delle prossime urne, che potrebbero arrivare molto presto

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Quando si vota per le elezioni politiche? I colloqui tra Conte, Di Maio, Salvini e Mattarella avvicinano pericolosamente la data delle prossime urne, che potrebbero arrivare già a settembre. Il retroscena di Ugo Magri sulla Stampa parla proprio delle decisioni eventuali del Quirinale:

Nelle alte sfere istituzionali hanno cerchiato un paio di date: domenica 22 settembre o quella subito successiva. Votando entro fine mese ci sarebbe qualche ragionevole chance di mettere in piedi un governo subito dopo i Morti. Di lì a fine anno resterebbe il tempo sufficiente per approvare la manovra economica 2020: e tutti sanno quanto Mattarella ci tenga a onorare le scadenze su cui ci giudicano i creditori. Ma per chiamare i cittadini a pronunciarsi a settembre, la legge parla chiaro: le Camere vanno sciolte non oltre i 70 giorni dalle elezioni.

In altre parole, il presidente della Repubblica dovrebbe decretare il «tutti a casa» dopo la metà di luglio, prima non sarebbe consentito. Dunque adesso è presto per scatenare l’ambaradam della crisi. Lo scontro finale dovrà aver luogo come minimo tra un paio di settimane, forse addirittura tre. Tanto Salvini quanto Di Maio lo sanno perfettamente, figurarsi se lo ignorano sul Colle. Dove le rassicurazioni di Conte sulla durata del governo sono state ascoltate con l’educazione che sempre regna lassù.

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Marzio Breda sul Corriere scrive più o meno le stesse cose, aggiungendo la preoccupazione per la lettera della UE:

Dunque, basta proclami, qui come con Bruxelles. Quel che serve— questo il senso della sua raccomandazione— è dare subito segni di condivisa consapevolezza, chiamiamoli così. In primo luogo nella replica (entro domani) alla missiva della Commissione che ci ha messo in mora sul percorso di rientro del debito pubblico. E poi (il 5 giugno) nell’affrontare le raccomandazioni sul Def, nell’ambito del semestre europeo, sull’andamento dei conti. Per inciso: la tenaglia tra deficit e debito, fatto un sommario calcolo che al Quirinale ben conoscono, potrebbe costarci 50 miliardi abbondanti ogni anno. Da oggi fino al 2023, compreso.Uno sforzo mostruoso.

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