Quando ci sarà il picco del Coronavirus in Lombardia?

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-03-11

Quando ci sarà il picco? Quante persone infetterà? Quanti decessi provocherà? Il sistema sanitario collasserà? Attualmente girano vari modelli, alcuni palesemente sbagliati, ma credo nessuno possa prevedere con esattezza l’andamento dell’epidemia. Adesso del coronavirus sappiamo molto. E’ estremamente infettiva (più della normale influenza). L’esperienza della Diamond Princess e di alcuni paesini Italiani ci dice che …

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Quando ci sarà il picco? Quante persone infetterà? Quanti decessi provocherà? Il sistema sanitario collasserà? Attualmente girano vari modelli, alcuni palesemente sbagliati, ma credo nessuno possa prevedere con esattezza l’andamento dell’epidemia.

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Adesso del coronavirus sappiamo molto. E’ estremamente infettiva (più della normale influenza). L’esperienza della Diamond Princess e di alcuni paesini Italiani ci dice che tende a infettare fra il 10 e il 20% della popolazione totale. Per una ristretta fascia degli infettati (probabilmente quelli con sistema immunitario un po’ depresso), la malattia provoca blocchi respiratori che possono essere superati solo sostenendo il paziente con apparati meccanici di sostegno per un periodo sufficientemente lungo da far sì che il sistema immunitario generi gli anticorpi. I pazienti più debilitati o più anziani possono non reggere questo stress. Risulta fondamentale avere un numero sufficiente di apparecchi di ventilazione respiratoria. Sembra che la Lombardia ne abbia circa 1500,mentre Francia e Germania ne hanno 25000 ciascuna. Se esistesse l’Europa come stato, sarebbe naturale che Francia e Germania aiutassero la Lombardia in questo difficile momento. Ma l’Europa attuale non ha un’anima. Oltre a essere una mera espressione geografica (come avrebbe detto Metternich) è anche un mercato economico dominato dai due Paesi politicamente più forti ma nulla più. Infine dal fatto che gli epicentri siano stati il Bresciano, il Bergamasco, il Lodigiano si capisce che la natura del virus è “commerciale”. Queste provincie oltre ad essere terzisti della locomotiva tedesca esportano ovunque nel mondo e sono la parte d’Italia più globalizzata. Non è un caso quindi che il contagio sia partita proprio in questa zona, la più produttiva d’Italia.

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Coronavirus: le zone chiuse (La Repubblica, 8 marzo 2020)

Quello che non sappiamo è la percentuale di asintomatici che questa malattia presenta. Alcuni la stimano nel 10% del totale. La Ilaria Capua la stima 100 volte più grande di ciò. Altra cosa che non si può prevedere esattamente è l’effetto degli ultimi decreti governativi. Sicuramente creeranno dinamiche diverse di diffusione paesino per paesino. In qualcuno l’epidemia si estinguerà, in altri saturerà il numero d’infetti.
Azzardiamo un po’ di previsioni. La Lombardia ha 10 milioni di abitanti. Quindi la popolazione suscettibile al contagio va da uno a due milioni. Questo decreto (sperimo) li ridurrà di almeno un terzo. Spannometricamente possiamo assumere i contagiabili in un milione tondo tondo. Adesso quanti sono gli infetti? I numeri ufficiali parlano di 5791 infetti, 468 morti e 466 in terapia intensiva. Letalità altissima (più dell’8%) e un numero (forse troppo basso) in terapia intensiva (hanno smesso di mandare in terapia intensiva i pazienti più anziani? Li stanno trasferendo in altre regioni? O l’epidemia sta terminando?). Se si ammettesse una letalità dell’1% (che è stata la percentuale della Diamond Princess, possibile che la sanità lombarda vada peggio di quella di una nave da crociera?) , il numero dei contagiati in Lombardia sarebbe fortemente sottostimato (come sostiene la Capua) ed ammonterebbero a circa 50 mila. Considerando un tasso di aumento del 20% giornaliero, implicherebbe che si raggiungerebbe il picco (in Lombardia) in una settimana ( o poco più) . Incrociamo le dita, forse la nuttata sta passando.

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