Fact checking
Le stranezze del voto per le primarie PD in Campania
di Mario Neri
Pubblicato il 2017-05-04
Tanti voti a Salerno quanto a Napoli, il caso del seggio di Ercolano e i numeri in controtendenza nelle regioni del Sud rispetto a quelle “rosse”: tutte le curiose circostanze che hanno colpito il voto nel Meridione
Il Partito Democratico ha comunicato soltanto oggi, a quattro giorni dalla chiusura delle urne, i dati definitivi delle primarie che hanno confermato Matteo Renzi come segretario. Alla fine i votanti sono stati 1,8 milioni, molto lontani dai due milioni che erano stati annunciati ad urne appena chiuse. A parte questo, altri numeri hanno curiose caratteristiche. Come ad esempio in Campania.
Le stranezze del voto per le primarie PD in Campania
Il Corriere della Sera infatti pubblica oggi questa infografica che segnala alcune stranezze. Quella che viene subito all’occhio è che a Napoli, città con 3 milioni di abitanti, sono andati alle urne 51613 persone mentre a Salerno, dove gli abitanti sono poco più di un milione, si sono presentate ai gazebo 47mila persone. Segnala Marco Demarco:
Nella Campania di Vincenzo De Luca, però, ci sono realtà in cui Renzi sfiora addirittura il 90% dei consensi. Come ad Agropoli, dove è sindaco Franco Alfieri, passato alla storia per le fritture di pesce elettorali. O a casa del governatore campano, a Salerno, dove può capitare di sfogliare le pagine de Il Mattino e leggere, come se nulla fosse, cronache del tipo: «Vincenzo De Luca ordina e i sudditi obbediscono». Oppure: «La macchina da guerra messa in campo dal presidente della Regione ha funzionato alla perfezione». Naturalmente, il cronista c’entra poco, perché si limita a scrivere quel che vede e sa. E la realtà è appunto questa.
Ma è un dato che conferma il passaggio a una Campania ormai sempre più salernocentrica. Ciò che più colpisce è che ciò sia accaduto nonostante casi di forte organizzazione del voto ci siano stati anche in provincia di Napoli. A Ercolano, per esempio, dove hanno votato in 5 mila su 40 mila elettori. Un altro record, di cui il sindaco Ciro Buonajuto va fiero, ma su cui la Procura ha aperto un fascicolo per via di quei cinquanta immigrati trasportati al seggio da un vicino centro di accoglienza, e a cui qualcuno, secondo le testimonianze raccolte dal sito Fanpage, avrebbe offerto i due euro per ritirare la scheda.
I 50 migranti portati a votare
Demarco si riferisce a un video di Fanpage in cui una persona con il volto oscurato sostiene, in francese, di essere stato trasportato al gazebo di Ercolano e di aver ricevuto l’invito a votare alle primarie del Partito Democratico il terzo nome sulla scheda, ovvero quello di Renzi. Ciro Bonajuto, sindaco PD di Ercolano, ha detto oggi al Corriere che i voti erano pochi e che non c’è nulla di strano: «Cinquantuno, per la precisione. Me lo spiego perché si tratta di persone assolutamente integrate nella nostra realtà. Negli ultimi sei mesi gli ospiti del centro di accoglienza di Ercolano hanno partecipato a manifestazioni nelle scuole, marce anticamorra e contro il femminicidio. Perché meravigliarsi che vadano anche a votare?».
In ogni caso la storia del primo intervistato è stata confermata da altri in un secondo video. C’è poi un’altra curiosa circostanza da segnalare: il PD ha avuto un’emorragia di votanti in regioni rosse come l’Emilia Romagna (quasi duecentomila voti in meno) ma questo è stato compensato dall’incremento di voti in regioni come la Basilicata (+9mila rispetto alle precedenti primarie) e Puglia (+28mila, ma qui i numeri si spiegano facilmente con l’appeal della candidatura di Michele Emiliano). In ogni caso la Commissione regionale per il congresso in Campania ha convalidato all’unanimità i verbali delle Commissioni provinciali. Mentre la procura ha aperto un’inchiesta sul voto di Ercolano.