Piero Angela non finisce di stupire: a 93 anni fa il suo esordio discografico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-15

Un ritorno al jazz, dal suo pianoforte. La sua passione per la musica, prima di diventare il punto di riferimento della divulgazione scientifica nella televisione italiana, non si è mai spenta

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Un ritorno alle origini e a quella passione per la musica Jazz che non si è mai sopita nel corso degli anni, nonostante la sua vita professionale avesse preso una strada ben diversa. Alla veneranda età di 93 anni, Piero Angela continua a stupire. Lo storico volto della divulgazione scientifica in televisione, infatti, ha annunciato il suo prossimo esordio discografico. Lo farà al pianoforte per rinverdire quell’amore mai appassito nel corso della sua vita. L’uscita del primo disco, realizzato insieme al trombonista Dino Piana, è previsto per il prossimo autunno.

Piero Angela non finisce di stupire: a 93 anni fa il suo esordio discografico

Un ritorno alle origini. Piero Angela, infatti, negli anni Cinquanta suonava musica jazz e si esibiva insieme alla sua band – composta da Nini Rosso e Franco Cerri – in quel di Torino. Poi i viaggi all’estero e quei tredici anni vissuti lontani dell’Italia, tra Parigi e Bruxelles. Ma il suo amore per la musica non si è mai spento. La chiamata della televisione pubblica e quel ruolo, che gli è sempre calzato come un abito su misura, di punto di riferimento della divulgazione scientifica in tv lo hanno definitivamente allontanato dalla pratica pubblica della musica jazz. Ma il pianoforte, nel suo privato, lo ha sempre accompagnato. Da qui la scelta di esordire nel mondo discografico alla veneranda età di 93 anni, al culmine di una vita celebrata anche con la di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Intervistato da Fabrizio Accatino per La Stampa, Piero Angela ha raccontato quel suo passato noto solamente agli amici più intimi e ai suoi familiari, dando anche indicazioni sul suo stile musicale:

“Oggi i brani jazz sembrano lunghe introduzioni a pezzi che non ci sono. Credo di avere uno stile moderno e ho sempre apprezzato le avanguardie, però, come diceva Duke Ellington,‘It don’tmean athing, if it ain’tgot thatswing’”.

Ora non cin resta che attendere il prossimo autunno per conoscere la nuova impresa della vita di un uomo che ha fatto la storia dell’Italia con la scienza. E ora la farà anche con le note del suo spartito jazz.

(Foto IPP/Gioia Botteghi)

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