L’esperto che non ha voluto firmare l’analisi costi-benefici sulla TAV

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-13

Pierluigi Coppola, docente di ingegneria dei Trasporti all’università di Roma Tor Vergata, spiega che il metodo utilizzato è fuori dagli standard

article-post

Pierluigi Coppola, docente di ingegneria dei Trasporti all’università di Roma Tor Vergata, è il tecnico della Commissione creata da Toninelli che non ha voluto firmare i risultati dell’analisi costi-benefici perché non ne condivideva il metodo. Oggi al Corriere della Sera spiega i motivi delle sue perplessità:

Sta dicendo che l’analisi costi-benefici di Ponti e del resto della commissione non lo è?
«Non ne condivido la metodologia utilizzata».

Cos’ha di diverso da tutte le altre?
«Si tratta di un assemblaggio di approcci diversi. In alcuni punti si seguono le linee guida della Commissione europea. Poi si passa a un altro metodo, molto più inusuale».

Come lo definirebbe?
«È il metodo del professor Ponti».

Quali sono le sue obiezioni?
«Si discosta molto dalle linee guida adottate da tutti i Paesi dell’Unione europea sulle analisi costi benefici. E da quelle italiane che riguardano la valutazione degli investimenti pubblici».

La vostra commissione doveva per forza seguirle?
«Si tratta di linee guida che il ministero alle Infrastrutture ha adottato in via ufficiale con un decreto approvato lo scorso 16 giugno 2017. Senza prima cambiare quel decreto, esistevano delle regole alle quali attenersi. Tutto qui».

Il problema che Coppola segnala è quello dell’inserimento nei costi del mancato incasso delle accise sui carburanti : una procedura inedita, non prevista da alcuna linea guida italiana o europea. Il professore dice di aver contestato l’impostazione in questo e in altri casi, e qui arriva la sorpresa.

«Nel caso del Terzo valico, ad esempio, il testo definitivo è stato redatto da Ponti e dai suoi collaboratori. Io avevo partecipato ai lavori, e su richiesta del ministro avevo presentato alla struttura tecnica di missione una nota all’analisi costi-benefici, nella quale non tenevo conto delle accise, che erano state calcolate anche per quell’opera».

Ha seguito questa procedura anche per la Tav?
«No».

Non esiste una sua contro analisi?
«Esiste un mio parere che ho scritto di mia iniziativa per consegnarlo al ministro».

Ma perché non è stata inserita anche per la Tav una sua nota?
«Questo non deve chiederlo a me».

Leggi sull’argomento: Salvini combatte il satanismo (di Virginia Raffaele?) a Sanremo

Potrebbe interessarti anche