Il piano da 50 miliardi di infrastrutture del governo Lega-M5S
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-08-20
L’esecutivo punta a spendere 2-3 punti di PIL e a chiedere 50 miliardi all’Europa
![Il piano da 50 miliardi di infrastrutture del governo Lega-M5S article-post](https://static.nexilia.it/nextquotidiano/2015/10/ministero-infrastrutture-corruzione-dama-nera.jpg?width=828&imdensity=1)
Cinquanta miliardi da spendere in grandi operazioni di manutenzione e messa in sicurezza del paese. Il piano del governo Lega-M5S prevede un obiettivo di spesa ambizioso supervisionato da Giancarlo Giorgetti – che ieri ha spiegato il vero piano sulla TAV, che non prevede il blocco dell’opera – e con la partecipazione dei ministri Danilo Toninelli (Infrastrutture), Giovanni Tria (Economia), Paolo Savona (Rapporti con l’Europa), Luigi Di Maio (Sviluppo).
![soldi europa infrastrutture](https://static.nexilia.it/nextquotidiano/2018/08/soldi-europa-infrastrutture.jpg?imwidth=828&imdensity=1)
Il Provveditorato alle opere pubbliche il 16 agosto, quarantott’ore dopo il crollo del viadotto Morandi a Genova, ha inviato a Comuni, Province e Regioni una lettera in cui ha chiesto di comunicare entro la fine del mese le opere infrastrutturali presenti nel loro territorio, specificando gli interventi di consolidamento fatti e quelli da compiere. Il secondo passo, come spiega il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi, sarà lo sblocco dei fondi per l’edilizia scolastica e di quelli arenati nei vari ministeri. «Entro la fine dell’anno contiamo di arrivare a quota 5 miliardi», afferma Rixi.
![tav tap infrastrutture m5s](https://static.nexilia.it/nextquotidiano/2018/07/tav-tap-infrastrutture-m5s.jpg?imwidth=828&imdensity=1)
E i soldi? Il governo mira a sbloccare tutti i fondi messi a disposizione e poi di andare a Bruxelles: l’Italia busserà alla commissione di Bruxelles presieduta da Jean-Claude Juncker per chiedere ampi margini di spesa, a dispetto del patto di stabilità e dei suoi parametri. A palazzo Chigi parlano di 2-3 punti di Pil. Vale a dire tra i 33 e i 49,5 miliardi.
Leggi sull’argomento: Quando Salvini votò sì al decreto Autostrade