La storia della conserva Petti 100% pomodoro italiano che non lo era

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-27

“Pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano”: erano etichettate così le confezioni di conserva di pomodoro Petti sequestrate con l’accusa di frode in commercio secondo la quale veniva aggiunto il concentrato di provenienza extra UE

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“Pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano”: erano etichettate così le confezioni di conserva di pomodoro Petti sequestrate dal Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare. Quasi 5mila tonnellate di prodotto sequestrato, tra cui il concentrato di provenienza extra UE. L’accusa è di frode in commercio

La storia della conserva Petti 100% pomodoro italiano che non lo era

I Militari del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, con il concorso di militari delle Unità dell’Arma Territoriale e Forestale, hanno eseguito un decreto di perquisizione e sequestro presso lo stabilimento produttivo ed il deposito della Italian Food Spa – Gruppo Petti, operante nel settore conserviero e della trasformazione agroalimentare, ubicati in Venturina Terme e Campo alla Croce di Campiglia Marittima (Livorno). Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno nell’ambito di procedimento penale a carico di 6 persone, su cui si indaga per concorso in frode in commercio. L’intervento conclude un’ investigazione di alcune settimane in tema di sicurezza alimentare e Tutela del Consumatore. Cosa è successo? Spiega il Salvagente:

Secondo gli inquirenti, la condotta consisteva nel realizzare il prodotto utilizzando rilevanti percentuali (variabili) di pomodoro concentrato estero (extra-UE) miscelato a dosati quantitativi di semilavorati di pomodoro italiano. “E tale illecita procedura la si coglieva anche nella flagranza al momento dell’accesso dei Carabinieri nell’area di lavorazione, ove gli addetti venivano colti ad effettuare tale operazione – spiega un comunicato delle forze dell’ordine – Da qui si risaliva poi alla linea di imbottigliamento ed etichettatura, rinvenendosi migliaia di bottiglie di passata prodotte dall’inizio del turno giornaliero”.

Sono state sequestrate 3.500 tonnellate circa di conserve di pomodoro in bottiglie, vasi di vetro, barattoli, pacchi e bricks, già confezionate e etichettate come “pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano”, pronte per la commercializzazione; 977 tonnellate circa di prodotto semilavorato e concentrato di pomodoro di provenienza estera (extra-UE), in fusti e bidoni, per un totale di 4.477 tonnellate e per un valore commerciale di almeno 3 milioni di euro. Il prodotto, confezionato e pronto per la commercializzazione, quantificabile in milioni di pezzi, era custodito all’interno dei depositi coperti dell’azienda, mentre le diverse migliaia di fusti e cassoni di semilavorato e concentrato di pomodoro estero erano stoccate principalmente su un piazzale esterno nell’area dello stabilimento.

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