Perché la Russia considera M5S e Lega migliori amici

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-06

La storia, raccontata oggi da Claudio Gatti su Repubblica, parte da un messaggio di posta elettronica rinvenuto dal team investigativo del Dossier Center. Si parla dei partiti da aiutare. Tra questi Lega e M5S

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Un messaggio di posta elettronica rinvenuto dal team investigativo del Dossier Center, organizzazione creata e finanziata da Mikhail Khodorkovskij, l’ex proprietario della società petrolifera russa Yukos divenuto dissidente, oggi in esilio a Londra, prova l’esistenza di un piano russo per sostenere partiti politici occidentali. Per l’Italia cita due partiti: MoVimento 5 Stelle e Lega.

Perché la Russia considera M5S e Lega migliori amici

La storia, raccontata oggi da Claudio Gatti su Repubblica, parte da un messaggio di posta elettronica rinvenuto dal team investigativo del Dossier Center, organizzazione creata e finanziata da Mikhail Khodorkovskij, l’ex proprietario della società petrolifera russa Yukos divenuto dissidente, oggi in esilio a Londra. Il Dossier Center lo ha condiviso con Repubblica, la Bbc, la rete televisiva tedesca Zdf e il settimanale Der Spiegel, e insieme si è proceduto alla sua autenticazione.

L’email è stata inviata il 3 aprile 2017 da Pjotr Grigorievich Premjak, un ex politico e funzionario dell’intelligence russa oggi assistente di Viktor Shreyder, deputato di Russia Unita, il partito di Putin. Il destinatario viene chiamato “Serghej Aleksandrovich”, ed è identificabile con Serghej Aleksandrovich Sokolov, che nel sito del Cremlino viene indicato come responsabile del Dipartimento di politica estera della Presidenza.

Il documento elenca cinque “attività”:

1. Organizzazione di conferenze o forme di protesta in Paesi dell’Ue volte a screditare eventi o persone che si oppongono alla politica estera della Federazione russa. Organizzazione di manifestazioni a favore dell’abolizione delle sanzioni, a sostegno della Crimea e in generale della politica estera della Federazione russa (anche sul fronte siriano).

2. Organizzazione di visite di politici europei, personalità pubbliche e uomini d’affari in Russia.

3. Promozione nei parlamenti nazionali e regionali dei Paesi dell’Ue di misure contrarie alle sanzioni anti-russe, favorevoli al riconoscimento dell’annessione della Crimea.

4. Pubblicazione nei media di Paesi Ue, Usa e Turchia di materiali che supportino gli interessi nazionali della Federazione Russa.

5. Sviluppo e gestione di piattaforme di social media per la promozione dei messaggi necessari.

Nella quinta pagina, il documento include una lista di partiti europei con i quali costruire una “rete informale”. Per ogni singolo Paese sono elencati uno o più partiti. Per la Francia c’è solo quello di Marine Le Pen. Per la Germania ce ne sono tre, tutti di estrema destra: l’Alternative für Deutschland (Afd), il Partito Nazional-democratico (Npd) e i Patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente (Pegida). Per l’Italia due: la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle.

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