Opinioni
Perché Fioramonti dovrebbe dimettersi
di Mario Neri
Pubblicato il 2019-10-04
Ieri è scoppiato un caso di invasione della privacy nei confronti del ministro della Pubblica Istruzione Lorenzo Fioramonti: l’AdnKronos ha raccontato che per il figlio ha scelto una scuola internazionale e ha scelto di non fargli sostenere l’esame di italiano. Come ha spiegato lo stesso Fioramonti, nella vicenda non c’è nulla di strano o irragionevole: […]
Ieri è scoppiato un caso di invasione della privacy nei confronti del ministro della Pubblica Istruzione Lorenzo Fioramonti: l’AdnKronos ha raccontato che per il figlio ha scelto una scuola internazionale e ha scelto di non fargli sostenere l’esame di italiano. Come ha spiegato lo stesso Fioramonti, nella vicenda non c’è nulla di strano o irragionevole:
Mio figlio ha sempre frequentato scuole internazionali perché è nato e cresciuto all’estero. Queste scuole sono le uniche che garantiscono continuità curricolare ai bambini che cambiano spesso paese di residenza. Mio figlio, figlio di un italiano e di una donna tedesca, parla 4 lingue, tra cui l’italiano, ma al tempo dell’iscrizione aveva ancora difficoltà a scriverlo, ragion per cui – anche su suggerimento della scuola – abbiamo deciso di non registrarlo per l’esame facoltativo d’italiano.
È invece grave che, come raccontava il take del’agenzia di stampa, una fonte dell’istituto (che il figlio di Fioramonti non frequenta più) abbia raccontato questioni che riguardano un bambino di otto anni così come è grave la caccia scatenatasi intorno alla polemica del figlio del ministro che non va alla scuola pubblica: i motivi della scelta sono chiarissimi e riguardano il benessere e l’istruzione del bambino e la scelta è assolutamente razionale.
In tutto questo bailamme, anche scatenato dal Giornale che ha ripescato alcuni vecchi commenti dello stesso Fioramonti dipingendolo come sessista e violento, ci stiamo invece dimenticando perché Fioramonti dovrebbe dimettersi da ministro della Pubblica Istruzione: ovvero perché quando ancora non era stato ufficialmente nominato aveva promesso le dimissioni se non gli avessero dato tre miliardi per la scuola (in biglietti di piccolo taglio?). La richiesta era assurda, i metodi per trovarli segnalati dallo stesso Fioramonti piuttosto stupidi, e soprattutto ricalcava altre minacce di dimissioni di quando era viceministro mai purtroppo attuate. Ieri però Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia, a Piazzapulita ha precisamente detto che i tre miliardi che voleva Fioramonti “non ci sono”. Così dimostrando che adesso Fioramonti ha un buon motivo per tenere fede alle sue promesse e dimettersi. Perché questi ricattini da parte del rappresentante di un’istituzione non sono tollerabili: o si fa così o me ne vado è roba da asilo. Fioramonti dovrebbe dimettersi per questo.
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