Per Di Maio, Conte è come Salvini: “Temo un nuovo Papeete”

di Clarissa Cancelli

Pubblicato il 2022-07-03

“Andare al voto adesso significa bruciare i fondi del Pnrr e rischiare di andare in esercizio provvisorio”

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Un nuovo attacco partito da Luigi Di Maio. Il bersaglio? Ancora una volta Giuseppe Conte. “Tutti ci ricordiamo del Papeete, ho paura che qualcuno voglia emulare quel gesto. Andare al voto adesso significa bruciare i fondi del Pnrr e rischiare di andare in esercizio provvisorio perché non potremmo approvare la legge di bilancio. Invece di trasformare questa fase in un momento di ripresa, porteremmo il Paese nel baratro”. Queste le parole del ministro degli Esteri nell’intervista a Monica Guerzoni sul Corriere della Sera.

Di Maio evoca il Papeete di Salvini

Domani Conte incontrerà Draghi. Il colloquio arriva dopo un momento di forti tensioni. Erano, infatti, trapelate alcune indiscrezioni, secondo le quali il presidente del Consiglio, in una telefonata, avrebbe chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Conte dalla guida del Movimento.“Non ho mai fatto queste dichiarazioni – aveva poi assicurato Draghi -. Non ho mai pensato di entrare nelle questioni interne di un partito. Credo che anche Grillo abbia smentito. Io lavoro, come gli altri membri del governo, per gli interessi degli italiani. Non capisco come mi si voglia tirar dentro questa cosa, il motivo. È una cosa che mi è totalmente estranea”. Conte, dal canto suo, non aveva risparmiato frecciatine proprio a Di Maio, ipotizzando che, in merito al suo abbandono, ci fosse stata una spinta da Palazzo Chigi: “Una scissione così non si coltiva in poche ore. Da un po’ c’era un’agenda personale al di fuori della linea politica del Movimento. È stato Draghi a suggerirlo? Ne parlerò con lui lunedì”. Il ministro degli Esteri ha poi risposto, spiegando il motivo della sua uscita dal M5s: “Dopo aver tollerato in silenzio, per mesi, io e oltre 60 colleghi e amici abbiamo dovuto prendere le distanze da chi ci stava portando dalla parte sbagliata della storia. Da chi voleva portare l’Italia su posizioni anti-Nato, da chi è troppo ambiguo sul sostegno all’Ucraina, da chi è rimasto in silenzio invece di prendere le distanze dall’endorsement di Mosca”.

 

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