Pensioni d’oro, il ricalcolo taglia il 40%

Un’infografica pubblicata oggi dalla Stampa su dati frutto di un’elaborazione della UIL Politiche Previdenziali sul ricalcolo ipotizzato in queste settimane dal governo riguardo le pensioni d’oro. Il taglio dei trattamenti pensionistici sotto i 4mila euro mensili potrebbe sforbiciare fino al 40% l’assegno di chi ha avuto una carriera con alti e bassi, aumentando invece la rendita di chi ha iniziato da dirigente e così si è ritirato. Nell’infografica si può vedere prima di tutto l’opzione verde: il lavoratore ha avuto una carriera lineare e la retribuzione è variata solo in relazione all’inflazione. Il ricalcolo contributivo potrebbe generare un aumento di circa 1.377 € lordi mensili, con 40 anni di contribuzione, e di 1.173 € lordi mensili con 35 anni di contribuzione

Poi c’è quella arancione: il lavoratore ha avuto una carriera con 3 promozioni nell’arco della sua carriera lavorativa. Il ricalcolo contributivo genererebbe una riduzione di 428 € lordi con 40 anni di storia contributiva, mentre con 35 anni di contributi la riduzione sarebbe di 337 €. Quindi la simulazione blu: il lavoratore ha avuto una carriera piatta per i primi anni e successivamente una serie di incrementi nella seconda parte di carriera. Il ricalcolo contributivo genererebbe una riduzione di circa 1.388 € lordi mensili con 40 di contributi e di 1.151 € lordi mensili con 35 anni di contributi.

Infine quella viola: il lavoratore ha avuto una vita lavorativa durante la quale il reddito ha subito oscillazioni e non è stata caratterizzata da una crescita costante, che invece si è verificata solamente negli ultimi 10 anni di carriera. Il ricalcolo contributivo per questo lavoratore con 40 anni di contribuzione genererebbe una riduzione della pensione pari a 1.754 € lordi mensili, con 35 anni la riduzione sarebbe invece di 1.486 € lordi mensili. Ma con la flat tax i pensionati d’oro tornerebbero a guadagnarci.

Leggi sull’argomento: Pensioni d’oro, il miliardo immaginario di Di Maio