PD, Franceschini rilancia la collaborazione con il M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-22

In un’intervista Franceschini torna a rilanciare l’asse tra il Partito Democratico e il MoVimento 5 Stelle negando prima di voler fare un’alleanza e poi immaginando e descrivendo una sorta di collaborazione che somiglia tanto a un’alleanza

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In un’intervista rilasciata a Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, Dario Franceschini torna a rilanciare l’asse tra il Partito Democratico e il MoVimento 5 Stelle negando prima di voler fare un’alleanza e poi immaginando e descrivendo una sorta di collaborazione che somiglia tanto a un’alleanza:

Ma lei non pensa che Lega e 5 Stelle siano in realtà due facce della stessa medaglia?
«È un errore mettere Lega e grillini sullo stesso piano. Io vedo come tutti i limiti enormi dei Cinque Stelle, vedo i toni insopportabili, vedo l’incapacità nell’azione di governo, vedo la disgustosa strumentalizzazione della vicenda di Bibbiano, ma non posso non metterli su due piani diversi. Il reddito di cittadinanza o il“no” alla Tav sono errori politici ma non sono la stessa cosa del far morire la gente in mare o dell’accendere l ’odio, che è ciò che Salvini fa ogni giorno. In “M” di Scurati c’è un discorso di Mussolini del 19 ai primi Fasci di combattimento in cui dice: dobbiamo riuscire a trasformare la paura in odio. Sembra il programma di Salvini di oggi: prendere le paure degli italiani e trasformarle in odio. E poi c’è la differenza tra le persone: Conte non è Salvini, e quando nel campo avversario si vedono delle differenziazioni l’opposizione deve valorizzarle».

Altre differenze?
«Il comportamento diverso di 5 Stelle e Lega sull’elezione di Sassoli e di Von der Leyen. E come non notare le cose su Europa o autonomia di Conte, alcune prese di distanza di Fico o quello che sostiene Spadafora sui diritti civili?».

bersani m5s pd

Franceschini, non è che punta a un governo con i grillini?
«No, ma si può aprire un tema politico senza che parta una campagna interna di aggressione? Senza i#senza di me, o l ’accusa di volere poltrone? E si può dire che senza la ricostruzione del campo di centrosinistra e la ricerca di potenziali alleati che sta facendo Zingaretti difficilmente il Pd potrebbe arrivare col proporzionale al 51 per cento?».

No a un governo con i grillini, allora cosa?
«C’è qualcosa di più importante dell’interesse nostro, di un singolo partito. Nella prima Repubblica c’era l’Arco Costituzionale, che comprendeva forze di maggioranza e di opposizione, Dc e Pci, ed escludeva Msi e l’estrema destra. Oggi io vorrei si lavorasse per cercare di costruire, e so quanto sarà difficile e faticoso, un arco di forze che, anche se non governano insieme, sono pronte a difendere insieme i valori umani e costituzionali che Salvini calpesta e violenta ogni giorno».

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