Fact checking
La spaccatura del PD altoatesino per Maria Elena Boschi
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2018-02-21
Il presidente del Consiglio provinciale di Bolzano Roberto Bizzo guida la pattuglia di quattordici dissidenti (tra cui assessori e consiglieri comunali) che lasciano il PD dopo la decisione del partito di candidare Gianclaudio Bressa e Maria Elena Boschi nel collegio Bolzano-Bassa Atesina
La decisione del Partito Democratico di candidare Gianclaudio Bressa e Maria Elena Boschi nel collegio Bolzano-Bassa Atesina ha prodotto la fuoriuscita di 14 esponenti del PD altoatesino. A dieci giorni dalle elezioni politiche del 4 marzo il gruppo di assessori, consiglieri e membri della segreteria provinciale che fa riferimento al Presidente del Consiglio provinciale Roberto Bizzo (da tempo in rotta con la maggioranza Dem) ha annunciato che uscirà dal partito in polemica con la “candidatura imposta dall’alto” di Bressa e Boschi.
Cronaca di una rottura annunciata
A lasciare il PD l’assessora bolzanina Monica Franch, l’assessore del comune di Ora Luigi Tava, il consigliere comunale di bolzano Mauro Randi. Se ne vanno anche i consiglieri comunali di Laives Debora Pasquazzo, di Egna Alessandro Sartori e le consigliere comunali di Ora Luisa Zenmcher e Giulia Cavada. Tra i membri dell’assemblea provinciale hanno annunciato l’addio Gastone Musner, Mario Giovannacci, Pasquale Santillo e Miriam Canestrini.
Proprio la Canestrini qualche settimana fa, condividendo un post di Luigi Tava che criticava duramente le scelte della Segreteria nazionale, aveva dato modo di intendere di non condividere le modalità d’azione e l’atteggiamento del PD dell’ultimo periodo rimarcando che la politica è stare fra la genrte per la gente “non si impone sulla gente” annunciando di aver intrapreso una strada che “porta verso nuovi orizzonti”.
Mauro Randi ha dichiarato di voler lasciare il partito “per coerenza” perché “nonostante l’impegno del segretario provinciale Alessandro Huber ci siamo trovati due candidature paracadutate”. Il gruppo dei quattordici “dissidenti” contesta anche l’esclusione dalle liste della deputata uscente Luisa Gnecchi la quale però al momento è ancora all’interno del PD.
Secondo l’assessora Franch la vicenda Boschi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ma la decisione «è la somma di anni di forzature contro la minoranza», Per un altro consigliere bolzanino, Claudio Volanti, stare nel PD è impossibile «vogliono solo servi». Cosa faranno ora i fuoriusciti dal PD? A quanto pare il gruppo – che si chiamerà «Democratici Alto Adige» – farà campagna elettorale per le forze autonomiste del centrosinistra ma non per il Partito Democratico (il che sostanzialmente si traduce con dare sostegno al PD). All’orizzonte una possibile partecipazione alle elezioni provinciali.