La decina di parlamentari gay nella Lega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-18

Il deputato leghista Ribolla sostiene che la Lega sia contraria alle discriminazioni e spiega come la vede, secondo lui, il Carroccio sul tema

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Alberto Ribolla, 34 anni di Bergamo, deputato leghista, rilascia oggi un’intervista al Messaggero in cui parla di diritti civili in maniera che potremmo tranquillamente definire opposta rispetto al collega Pillon. Ribolla dice che la battaglia contro l’omofobia non appartiene soltanto al M5S (che ha cacciato il candidato sindaco grillino per dichiarazioni omofobe di recente) e che anche la Lega dice no alle discriminazioni, anche se loro non sono d’accordo sulle adozioni (il che, in punta di logica, è una discriminazione). Poi continua:

I parlamentari gay nella Lega sono una decina.
«Sì, l’importante è fare bene il proprio lavoro».

C’è paura nel Carroccio a far coming out?
«Ma no, ciascuno vive la propria sensibilità come meglio crede. Anche tra i nostri elettori ci sono molti gay».

Dunque nessun timore a dichiararsi?
«No, in passato c’erano anche associazioni all’interno della Lega, è una questione personale e non politica».

Certo.
«Ci sono tante voci che girano sulle persone. Io? Ognuno nel privato fa quello che vuole. C’è a chi piace l’ amatriciana e a chi piace la cacio e pepe».

Prego?
«Sì, sono gusti personali».

E il congresso della famiglia di Verona?
«Ormai è una cosa passata. Sui contenuti ognuno ha la propria idea».

Altro che Lega, lei è democristiano.
«Vale la linea di Salvini».

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