Così Paolo Savona in Consob ha trollato tutti i noeuro e via

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-05

Il ministro che scriveva piani e vergava raffinatissime strategie per uscire dall’euro (secondo i noeuro) prende cappello e se ne va. Su un’altra poltrona. Lasciando qualcuno con il cerino acceso in mano

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Sembra ieri e invece sono passati poco più di quattro mesi. Oggi che il Consiglio dei ministri ha deliberato l’avvio della procedura per la nomina di Paolo Savona alla presidenza della Consob, come ha comunicato ufficialmente Palazzo Chigi dopo la riunione del governo che è durata 13 minuti, è bello ricordare che soltanto nel settembre scorso il ministero degli Affari Europei pubblicava  sul suo sito un documento inviato a Bruxelles e che si intitolava “Una politeia per un’Europa diversa, più forte e più equa”.

Così Savona in Consob ha trollato tutti i noeuro e via

Un documento che aveva innescato l’esultanza dei noeuro, secondo i quali lo scritto avrebbe fatto parte di una raffinata strategia per farsi dire di no dall’Europa e trovare il casus belli per l’uscita dall’euro dopo le elezioni europee. Ma non c’era certo solo quello sul tavolo: che dire dell’intervista rilasciata a La Verità nel luglio scorso in cui il professore la cui nomina venne salutata con scene di giubilo tra i Noeuro sosteneva che «l’Italia da tempo vive al di sotto delle proprie risorse, come testimonia un avanzo di parte corrente della bilancia estera. Tale avanzo non può essere attivato, cioè non possiamo spendere, per l’incontro tra i vincoli di bilancio e di debito dei Trattati europei. Questo nonostante abbia ancora una disoccupazione nell’ordine del 10% della forza lavoro, e rischi crescenti di povertà per larghe fasce della popolazione. L’avanzo sull’estero di quest’anno è al 2,7% del Pil, per un valore complessivo di circa 5o miliardi: esattamente ciò che manca alla domanda interna».

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Quanti progetti, quante idee, quante promesse, quante speranze. E quante minacce più o meno velate di dimissioni per il ministro Savona, dato quasi una volta al mese in uscita dall’esecutivo dopo che gli era stato proposto di esserne la mente economica e riformista. Ma le cose sono cambiate da molto tempo. Come Salvini ha annunciato la svolta germanica in occasione delle elezioni europee, che i leghisti noeuro hanno preso malissimo nonostante i tentativi di indorare la pillola e raccontare di una strategia raffinatissima per dirgli di sì ma intanto complottare per il no a breve, così Savona se ne è andato in Consob alla faccia di tutti i Piani A, B, C che stava vergando per riformare, pardon, fare a pezzi l’Unione Europea (secondo loro). Trollando tutti i noeuro che ci avevano creduto. D’altro canto, se Salvini vuole “riformare l’Europa da dentro”, allora il povero ministro cosa doveva fare?

 

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