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Paola Pisano e la password di stato
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-01-04
La ministra dell’innovazione tecnologica sostiene che lo Stato dovrebbe dare le password per i servizi privati ai cittadini. Poi si corregge alla maniera grillina: evitando di ammettere di aver sbagliato
Paola Pisano, ministra per l’innovazione del governo Conte One già famosissima a Torino per la gestione delle carte d’identità nel capoluogo piemontese, oggi a Eta Beta su Radio1 ha sostenuto che “con l’identità digitale noi avremo una unica sola user e password per accedere a tutti i servizi digitali. Ma questa user e password potrebbe anche essere utilizzata non solo per i servizi digitali della pubblica amministrazione, ma i servizi digitali anche del privato”.
Paola Pisano e la password di stato
Poi ha continuato: “Preesempio, i nostri conti in banca. Preesempio, prenotare un’auto in sharing. Preesempio, comprare su Amazon. Ogni volta che abbiamo una user e password, questa dovrebbe essere data dallo Stato perché è lo Stato l’unico soggetto che ha la certezza che quello è quel cittadino. E lei lo sa quante truffe ci sono su Internet?”. In realtà, uno dei principi fondamentali della sicurezza informatica è proprio quello di non usare mai la stessa password (e il motivo è facilmente intuibile: perché se poi te ne fregano una ti hanno rubato tutto).
Vediamo di sgombrare il campo da ogni equivoco: l’identità digitale sarà rilasciata dallo Stato e servirà a identificare il cittadino in modo univoco verso lo Stato stesso. In futuro, per aziende e cittadini che lo vorranno, POTREBBE essere ulteriore sistema di autenticazione
— Paola Pisano (@PaolaPisano_Min) January 4, 2020
Successivamente la ministra dell’Innovazione Pisano, avendo forse notato di aver detto una bestialità, ha corretto nel modo solito dei grillini: ovvero senza dire di aver sbagliato, ma dicendo tutt’altro rispetto a quanto aveva detto.
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