“Non mi piace fare la lotta con i maiali”, la replica di Fedez alle critiche per gli audio dallo psicologo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-15

Dopo una valanga di commenti, il rapper ha deciso di spiegare i motivi che lo hanno spinto a condividere con i fan quei colloqui con l’esperto dopo aver scoperto di avere un tumore

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In molti hanno apprezzato quella voglia di condividere con il pubblico un momento “intimo”, nel più profondo dei sensi. Quei pensieri che sono balenati nella testa di Fedez e raccontati al suo psicologo dopo che gli era stato diagnosticato quel tumore neuroendocrino al pancreas per cui è stato operato nel mese di marzo. Audio che, però, hanno provocato anche molte critiche accese negli ultimi giorni. E oggi, a modo suo, il rapper di Rozzano ha voluto spiegare cosa l’abbia spinto alla pubblicazione su Instagram di quei colloqui con l’esperto e ha voluto rispondere – con una citazione d’autore – a chi lo ha attaccato e lo ha definito “narcisista“.

Fedez spiega perché ha pubblicato i suoi audio dallo psicologo

Ospite di “105 Friends”, su Radio105, Fedez ha esplicitamente detto:

“Leggere i giornalisti che mi danno del narcisista come se dicessero che sono un cogl*one . Ecco, io cito George Bernard Shaw: ‘Non mi piace fare la lotta nel fango con i maiali, uno perché ti sporchi tutto, ma soprattutto perché ai maiali piace'”.

Insomma, non ha alcune intenzione di partecipare a questo gioco. Anzi, ha rivendicato con fierezza quella scelta di pubblicare quegli audio che hanno mostrato un suo lato sensibile, fatto di ovvia paura per quella diagnosi appena ricevuta e per il suo destino. Perché, come per ogni essere umano, notizie come quella di un cancro non possono che gettare ombre sul proprio futuro e su quello dei propri cari:

“Un’altra cosa che c’è da dire è che le persone non fanno le cose per un solo motivo, le persone si mobilitano per una serie di motivazioni. Ovvio che in quello che ho fatto c’era anche la voglia di avere una carezza pubblica o di voler esorcizzare il male che ho provato, c’era questo ma c’era anche dell’altro”.

Una carezza, ma non solo. Anche la consapevolezza di aver affrontato – e di star affrontando – un brutto male. E riascoltare quegli audio registrati, proprio la mattina della pubblicazione, ha smosso una serie di sensazioni che ha voluto condividere con tutti:

“Io soffro d’insonnia, mi sveglio molto presto la mattina, tipo alle 5, alle 6. Io non avevo mai riascoltato quell’audio, quella mattina me lo sono riascoltato e ho cominciato a piangere come un cretino. Io sto cercando di tenere aperta la finestra della mia malattia per non dimenticare, quella finestra mi aiuta a rivalutare le priorità della mia vita, quindi riascoltando quell’audio per un attimo sono tornato indietro a quando ho scoperto di avere questo tumore e l’unica testimonianza che avevo era Google che mi diceva che sarei morto da lì a sei mesi, come capita sempre qualunque cosa di salute cerchi su Google”.

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