Non è stato Salvini a far cambiare idea a Orban sul Recovery Plan

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-06-16

Ieri Matteo Salvini ha sostenuto durante un punto stampa a Castelli Calepio in provincia di Bergamo che Viktor Orbàn ha cambiato idea sul Recovery Fund dopo un suo intervento: “Questa mattina mi ha messaggiato il premier ungherese dicendo che sono vicini all’Italia e sosterranno le richieste italiane”; “C’è Conte che c’ha questo incubo dell’Ungheria, della …

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Ieri Matteo Salvini ha sostenuto durante un punto stampa a Castelli Calepio in provincia di Bergamo che Viktor Orbàn ha cambiato idea sul Recovery Fund dopo un suo intervento: “Questa mattina mi ha messaggiato il premier ungherese dicendo che sono vicini all’Italia e sosterranno le richieste italiane”; “C’è Conte che c’ha questo incubo dell’Ungheria, della Polonia, di Visegrad… poi se il presidente del Consiglio messaggia il capo dell’opposizione e non il suo collega capo del Governo, evidentemente è un problema per il capo del Governo”. Questo perché nei giorni scorsi Conte aveva sfottuto lui e Meloni chiedendogli di intervenire sui paesi del blocco di Visegrad che dicevano no al Recovery Fund. Ma – sorpresa sorpresa – La Stampa spiega oggi che non è stato l’intervento di Salvini a far cambiare idea all’Ungheria:

Anche il rapporto fra Conte e il collega ungherese è ottimo, della mediazione di Salvini si poteva fare a meno. I due primi ministri si sono visti il 3 febbraio scorso a Roma e Orban più volte ha elogiato l’atteggiamento di Conte ai Consigli europei («ha idee chiare e difende bene l’Italia», disse lo scorso anno). Infatti le relazioni bilaterali non hanno subito scossoni con la fine dell’esperienza del governo giallo-verde. Ad accomunare Budapest a Roma c’è anche la posizione nei confronti della Cina. Orban aveva elogiato Conte per aver firmato il memoriale sulla Via della Seta. Così sentitosi tirato in ballo dall’appello di Conte, Orban ha agito «sua sponte». Senza attendere la chiamata di Salvini.

salvini orban

Orban e il ceco Andrej Babis erano entrati in «conclave» agguerriti: «I Paesi più poveri non devono pagare per quelli più ricchi». «Sarebbe moralmente inaccettabile», aveva sentenziato Orban. Alla fine ne è uscito un compromesso quasi dettato dalla Polonia che aveva fatto notare a Orban che gli interessi degli olandesi sono opposti a quelli dei Visegrad. Inutile spaccarsi, prendiamo tutti i soldi europei, il diktat polacco. Così alla fine, spiega un diplomatico «Orban ha perso alla grande tanto che il linguaggio del comunicato finale rispecchia la posizione di Varsavia». La Polonia prenderebbe 60 dei 750 miliardi del fondo di rilancio Ue, Budapest 16. Questo ha fatto infuriare Orban: «Il Portogallo che ha popolazione simile a noi, ne prende quasi dieci in più».

Visegrad alleata dell’Italia quindi? In realtà, spiega ancora il quotidiano, fra le righe del messaggio di Orban a Salvini c’è un riferimento alle «aspirazioni dei Paesi Visegrad». Non un «do ut des», precisano alcune fonti, ma i V4 si aspettano una mano su alcuni dossier caldi. Fra questi viene individuato quello del rispetto dello stato di diritto in Polonia e Ungheria, tema che vede la Ue con i fari puntati sui due Paesi. E poi i V4 – polacchi in primis – cercano una sponda nostrana sulla distribuzione delle risorse del budget pluriennale Ue. Nessun taglio ai fondi per l’agricoltura e a quelli per la coesione.

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