Nessuna deroga al tetto dei due mandati: nel Movimento 5 Stelle prevale la legge di Grillo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-29

Alla fine ha prevalso il volere di Beppe Grillo: nel Movimento 5 Stelle non verrà fornita alcuna deroga al tetto di due mandati

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Non ci sarà nessuna deroga al tetto di due mandati nel Movimento 5 Stelle, secondo quanto scrive Adnkronos: prevale la linea di Beppe Grillo, quindi, che qualche giorno fa intervenendo sul blog aveva addirittura chiesto provocatoriamente che la limitazione diventasse “legge dello Stato”. Saltano, dunque, nomi storici del Movimento. Tra questi, Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, artefice dell’approdo di Conte nel M5S. “Ho guardato il Parlamento mentre Draghi parlava – esordiva il garante nel suo discorso – e non era Draghi che mi ha sconcertato ma la visione del Parlamento, una visione vecchia di gente che sta lì da 30-40 anni. Siamo in un momento caotico, strano”. La decisione, a quanto si apprende, è stata già comunicata dal leader del movimento Giuseppe Conte ai ‘veterani’ del M5S.

Nessuna deroga al tetto dei due mandati: nel Movimento 5 Stelle prevale la legge di Grillo

Criticando i politici di professione, il fondatore M5S aveva attaccato ad esempio Luigi Di Maio: “C’è gente che entra in politica per diventare una cartelletta. ‘Giggino la cartelletta’ adesso è di là che aspetta di archiviarsi in qualche ministero della Nato e ha chiamato intorno a sé decine e decine di cartellette che, insieme a lui, aspettano, a loro volta, di essere archiviati come tante cartellette”. Stoccata alla quale si è unito questa mattina Conte parlando con Rtl 102.5: “La coerenza ha un costo alto, noi stiamo pagando anche il prezzo di questa scissione” portata avanti dal ministro degli Esteri. “Loro hanno abiurato ai principi ai valori del Movimento, ci sta”. La decisione maturata oggi fa finire fuori dal giro anche Carlo Sibilia, Fabiana Dadone, Federico D’Incà, Nunzia Catalfo e l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi. Cade quindi la linea del presidente pentastellato Giuseppe Conte, che sui due mandati aveva detto: “Non c’è un diktat, alcune esperienze gioverebbero molto al Movimento, scioglieremo la riserva a breve”.

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