Politica
Natascia Cersosimo: in Emilia il M5S punta sulla consigliera che parlò di Bibbiano
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-11-23
C’è da ricordare che la Cersosimo non era a sfavore dell’alleanza M5S-PD per il governo
Il MoVimento 5 Stelle per la presidenza dell’Emilia Romagna pensa di candidare Natascia Cersosimo, consigliera comunale a Cavriago e capogruppo del MoVimento 5 Stelle nell’Unione dei Comuni della Val d’Enza dove insiste Bibbiano. Scrive il Corriere della Sera oggi:
Il giorno dopo il voto su Rousseau, il M5S dell’Emilia-Romagna è frastornato. Voleva e vuole correre, ma ora sente sulle proprie spalle tutto il peso di una competizione elettorale che può tagliare le gambe al Movimento. Mancano i candidati al consiglio ma soprattutto manca quello alla presidenza della Regione.
«La nostra campagna senza alleanze coi partiti partirà lunedì», assicura il capogruppo Andrea Bertani. La consigliera Silvia Piccinini vorrebbe però ritornare a sentire gli attivisti, questa volta «sulle alleanze». Nel frattempo iniziano a circolare i primi nomi di possibili candidati alla presidenza, a partire da Natascia Cersosimo, consigliera comunale a Cavriago e tra le prime ad avere dei sospetti sul sistema degli affidi a Bibbiano. Il secondo è quello di Luisa Cattelani, reggiana, già candidata al Senato nel 2018, a capo dell’associazione degli Imprenditori emiliani. Sempre che alla fine prevalga la linea contraria all’alleanza con il Pd di Di Maio, che lunedì dovrebbe arrivare a Bologna per dare l’avvio alla campagna.
C’è da ricordare a questo proposito che la Cersosimo non era a sfavore dell’alleanza M5S-PD per il governo:
«La presenza del M5S al governo è indispensabile» assicura Natascia Cersosimo, consigliera comunale a Cavriago e capogruppo del MoVimento 5 Stelle nell’Unione dei Comuni della Val d’Enza dove insiste Bibbiano e precisa- «la base non è in rivolta con il partito di Bibbiano ma con un partito che esprime solidarietà agli indagati e non alle famiglie coinvolte. E questo comportamento è ingiustificabile».
Oltre che ingiustificabile, questo comportamento è anche inventato: nessuno nel PD ha espresso solidarietà agli indagati. Ma per un partito che dice mai con il PD e poi si allea con il PD è normale negare la realtà.
Riguardo alla possibile alleanza con il Pd è ottimista: «Non credo che precluderebbe il proseguo delle indagini e del lavoro della magistratura. Anzi, in questo momento la continuità del lavoro del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e della commissione speciale nazionale è indispensabile».
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