La multa da 30mila euro per chi cambia casacca: in Umbria dem come i grillini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-29

Ieri i 20 dem in corsa nella Regione si sono ritrovati dal notaio. E hanno scoperto che da firmare c’era anche un contratto con tanto di penale

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In Umbria il Pd blinda i candidati al consiglio regionale, ma stavolta è Zingaretti a copiare Di Maio. Nella Regione si voterà il 27 ottobre, in anticipo rispetto al previsto perché l’inchiesta sui concorsi all’ospedale di Perugia ha decapitato giunta regionale e Pd. Ieri sono state consegnate tutte le liste in Corte d’Appello e venerdì sera i venti dem in corsa per il parlamentino umbro sono stati convocati nello studio di un notaio, a Perugia, per firmare le candidature. E, racconta il Messaggero, hanno scoperto che da firmare c’era anche un contratto con tanto di penale.

Gli eletti che decideranno di lasciare il partito prima di fine legislatura dovranno versare alla segreteria regionale trentamila euro. Lo schema è stato studiato dal commissario del partito umbro, Walter Verini, insieme al nuovo tesoriere, il manager Paolo Coletti, chiamato a mettere in ordine i conti. La clausola “anti Italia Viva” serve alla segreteria regionale, oggi finanziata con i contributi degli eletti in Regione, che stavolta rischiano di essere pochi, se poi trai pochi qualcuno dovesse pure decidere di andarsene si metterebbe proprio male.

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Quando si vota in Umbria (Il Messaggero, 29 settembre 2019)

Il patto tra i candidati umbri ed il partito prevede, in caso di elezione, il versamento di mille euro al mese dei circa settemila dello stipendio da consigliere in Regione. Mille al mese per cinque anni fa sessantamila tondi tondi. I trentamila di penale sono la metà esatta.

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