Mike Pompeo rilancia la teoria del complotto sul Coronavirus creato nel laboratorio di Wuhan

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-03

Il segretario di stato americano ha risposto ad una domanda sulla presunta origine all’interno del laboratorio di Wuhan del virus che ha causato la pandemia mondiale. Però poi Pompeo di prove vere non ne ha citata nemmeno una

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“Ci sono enormi indizi del fatto che è lì che è iniziato”. Così il segretario di stato americano Mike Pompeo ha risposto ad una domanda sulla presunta origine all’interno del laboratorio di Wuhan del virus che ha causato la pandemia mondiale. Però poi Pompeo di prove vere non ne ha citata nemmeno una.

Mike Pompeo rilancia la teoria del complotto sul Coronavirus creato nel laboratorio di Wuhan

“Abbiamo detto fin dall’inizio che questo virus ha avuto origine a Wuhan, in Cina”, ha dichiarato intervenendo su AbcNews. “Ricordate che la Cina ha una storia di infezioni propagate nel mondo e ha una storia di laboratori al di sotto degli standard. Questa non è la prima volta che abbiamo avuto il mondo esposto a virus come risultato di errori in un laboratorio cinese”. Quanto alla possibilità che sia stato diffuso intenzionalmente, Pompeo afferma di non avere “nulla da dire su questo”. “Credo che vi sia ancora molto da sapere. Ma posso dire questo: abbiamo fatto del nostro meglio per cercare di rispondere a queste domande. Abbiamo cercato di inviare un team, l’Oms ha cercato di inviare un team. Ma nessuno è stato autorizzato ad entrare in quel laboratorio o in altri, ce ne sono molti in Cina. Il rischio rimane”. “Non posso rispondere alla sua domanda perché il partito comunista cinese si è rifiutato di collaborare con gli esperti mondiali”.

Il 30 aprile scorso però un lancio dell’agenzia di stampa AGI spiegava che l’intelligence americana era concorde con la comunità scientifica che il coronavirus non è stato “creato dall’uomo ne’ geneticamente modificato” ma ha fatto sapere di continuare a indagare sulle origini della pandemia per verificare se siano legate “al contatto con animali infetti o se è stato il risultato di un incidente nel laboratorio a Wuhan”. Lo aveva affermato l’ufficio del direttore dell’Intelligence Nazionale Usa che coordina i lavoro di tutte le agenzie federali, dalla Cia alla Nsa in una nota ripresa dalla Ap. Per il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, l’Istituto “non ha la capacità di creare un nuovo coronavirus e non l’ha mai fatto”. Quanto alle misure di bio-sicurezza, vengono attuate severamente per impedire il rilascio di qualsiasi patogeno. “L’origine del virus è un tema scientifico complesso che dovrebbe essere studiato da scienzati e professionsti”, ha ribadito Geng. Sulla querelle, che tiene alta la tensione tra Usa e Cina, è intervenuto la settimana scorsa la portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms), Fadela Chaib, che ha ribadito come “tutte le prove disponibili indicano che il virus abbia un origine animale e non sia stato manipolato o realizzato in un laboratorio o da qualche altra parte”. Stessa posizione è stata assunta anche da Anthony Fauci: il noto immunologo a capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases americano a metà aprile ha smentito l’ipotesi.

La CIA, gli scienziati e gli esperti che dicono che non è vero

Il coronavirus, ha sottolineato Fauci, è stato studiato da “un gruppo di virologi evoluzionisti altamente qualificati”, giunti alla conclusione che “la mutazione che ha avuto per arrivare al punto in cui è ora è totalmente coerente con un salto di specie da animale a essere umano”. Nature ha scritto che non c’è alcuna traccia che il virus sia stato in qualche modo “progettato”. Trevor Bradford, scienziato che lavora al Fred Hutchinson Cancer Research Center e che su Twitter raccoglie thread sulle ricerche che riguardano SARS-COV-2 ha mostrato, parlando della ricerca degli indiani, che gli inserti trovati nel virus sono stringhe minuscole che hanno corrispondenza con molti altri virus, senza alcun bisogno di scomodare l’HIV. Qui c’è l’intero thread e un link al riepilogo dei risultati.

enrico bucci montagnier coronavirus

Il primo febbraio scorso il professor Enrico Bucci aveva parlato della ricerca degli indiani citata da Montagnier per sostenere la connessione tra HIV e Coronavirus SARS-COV-2:

Su BioArxiv, un gruppo di ricercatori indiani ha rilasciato un manoscritto in cui si afferma che ben 4 sequenze di ncov2019 sono inserti dal virus di HIV. L’enormità di questa affermazione è aumentata dal fatto che gli autori suggeriscono anche che ciò sia dovuto a ingegnerizzazione umana (come unica fonte possibile della cosa). E’ UNA SOLENNE E PERICOLOSA FESSERIA.

2 sequenze sono tipiche del coronavirus di pipistrello, mentre delle rimanenti 2 solo una è davvero conservata con HIV, ma è lunga solo 6AA, il che significa che il dato è puramente casuale. Pubblicare in fretta per guadagnare visibilità e fama accademica è da criminali in questo contesto.

Leggi anche: Chi è Luc Montagnier, il premio Nobel che dice che il Coronavirus viene da un laboratorio di Wuhan

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