Quando l’Italia si fa dura gli italiani duri iniziano a giocare

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2018-11-09

Lunedì 29 Ottobre è partito un treno merci veloce che connette la Campania con Bologna. Merci deperibili saranno spedite a Nord in modo rapido ed ecologico. Notizia interessante, ma perché mi soffermo su una notizia come questa? Perché era l’obiettivo di un progetto finanziato nell’ambito di Industria2015 e di cui ero stato l’Esperto Tecnico Scientifico con …

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Lunedì 29 Ottobre è partito un treno merci veloce che connette la Campania con Bologna. Merci deperibili saranno spedite a Nord in modo rapido ed ecologico. Notizia interessante, ma perché mi soffermo su una notizia come questa? Perché era l’obiettivo di un progetto finanziato nell’ambito di Industria2015 e di cui ero stato l’Esperto Tecnico Scientifico con il compito di monitorare il Progetto. Industria2015 fu una grande iniziativa di ricerca industriale fortemente voluta da Bersani quando era ministro dello Sviluppo Economico. L’iniziativa , a dire il vero, non partì bene. Infatti, i Progetti , all’inizio, quasi si fermarono completamente a causa di una eccessiva e totalmente idiota burocrazia. Quando finalmente ce li assegnarono avevano accumulato ritardi importanti e noi Esperti fummo costretti a contrattare con i Proponenti rimodulazioni importanti : infatti, salvo che per (fortunatamente non molti) ottusi burocrati ministeriali un Progetto di Ricerca diventa obsoleto rapidamente. Se la burocrazia lo ferma per qualche anno, è necessario riadattarlo completamente alle mutate circostanze.

treno monnezza roma smistamento

Il Progetto in questione era stato pensato da un simpatico, e vulcanico ingegnere romano che aveva intuito l’importanza di progettare un carro ferroviario merci capace di viaggiare ad alta velocità (sui 180 km orari). Per capire la differenza con quello che capita di solito, la velocità media del trasporto merci normale su rotaia non supera i 30 km orari….Non ci possiamo stupire che il trasporto su gomma, nonostante gli alti costi e l’inquinamento prodotto, sia attualmente quello preferito per il trasporto merci… La squadra del Progetto conteneva molte personalità notevoli. Fra queste mi piace ricordarne due: la segretaria amministrativa che era una bella ragazza svizzera trapiantata a Roma ( e che combinava la simpatia romana con la proverbiale efficienza svizzera) e il titolare di una industria manifatturiera toscana. Questo Ingegnere era stato il direttore di Prada ma poi si era licenziato per poter essere il titolare di un’azienda manifatturiera. Come mi ha confidato una volta, un ingegnere vecchio stampo è nel profondo dell’anima manifatturiero: deve costruire macchinari, non borsette!!!. Grazie a loro, grazie allo spirito di squadra che si era costituito, fummo capaci di superare assieme una serie di contrattempi e concludere in modo più che soddisfacente il Progetto. Addirittura sull’argomento dei treni merci veloci , colsi l’opportunità di dare due tesi a due brillanti studentesse che esplorarono (in collaborazione con Trenitalia) la possibilità di usare treni merci veloci per esportare i nostri prodotti ortofrutticoli in Germania tramite il Brennero (per la cronaca, la risposta fu negativa, le attuali infrastrutture non permettono un trasporto merci efficiente. Quindi se si vuole esportare frutta e verdura in Germania, dobbiamo, ohimè, continuare ad usare gli inquinanti TIR).

italia meritocrazia 1
fonte: screnshoot da youtube

Appena concluso il Progetto, scoprii che l’Ingegnere era stato licenziato. Non ho mai capito il perché. Una delle indiscrezioni che circolava allora è che, essendo molto bravo e dinamico, avesse vinto molte gare importanti che i titolari dell’impresa volevano gestire in prima persona e, per far questo, siano stati costretti a farlo fuori. Non posso credere che questa sia la verità: rinunciare alla gallina dalle uova d’oro per prendere delle uova dorate mi sembra troppo coglionesco, perfino per degli italioti doc. Vissi il dramma di questo uomo quasi sessantenne costretto a reinventare la sua vita. Ma, come disse il grande Belushi, quando i giochi si fanno duri, i duri incominciano a giocare. E lui ha dimostrato tutto il suo valore, intelligenza e capacità intuendo l’importanza del business dell’edilizia acrobatica. Ossia i lavori per la manutenzione, il restauro e la pulizia di facciate e vetrate di edifici, o di pareti di siti naturali vengono eseguiti da personale specializzato in grado di calarsi su corda a tutte le altezze, in tutta sicurezza. Evitando l’uso di ponteggi e cestelli elevatori, così si abbattono i costi e i tempi di realizzazione delle opere, a volte troppo elevati in rapporto al lavoro da svolgere. Questa iniziativa ha avuto un successo travolgente, l’azienda dove adesso lui lavora si sta quotando in borsa, i tempi bui del suo licenziamento sono ormai lontani e lui è tornato ad essere l’ingegnere bonario e vulcanico che conoscevo. Qualche giorno fa ero a Roma e l’Ingegnere mi ha telefonato per dirmi che il servizio di collegamento tramite treni merci veloci era finalmente operativo e voleva brindare con me. Mi son preso un paio di ore di libertà dagli impegni lavorativi e gli ho offerto, con gioia, una bella bistecca. Se l’era proprio meritata.. Mi ha dato la prova provata che l’Italia va avanti grazie a persone come lui: competenti, tenaci e capaci. Le difficoltà della vita, l’idiozia e l’incompetenza delle persone al comando, l’ottusa burocrazia, possono rallentare la marcia di queste persone ma non possono fermarla… Sono loro che tengono in piedi questa Italia disastrata. Grazie di esistere!!!

Foto di copertina da qui

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