Matteo Salvini e il dossier dei servizi segreti sulle ONG

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-05-01

«A me risulta che i servizi segreti abbiano fatto un rapporto sui contatti tra i trafficanti e alcune associazioni», dice il leader in tv. Ma nessuno ne sa nulla

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Un dossier dei servizi segreti sulle Organizzazioni Non Governative. Che accerta l’esistenza di rapporti fra gli scafisti e alcune associazioni. Chi fa partire i migranti dalle coste africane prende appuntamento con i volontari delle navi che poi accolgono a bordo i clandestini e li portano in Italia. E ci sono anche armi e droga. Tutti gli elementi di una storia tenebrosa ci sono e la ciliegina sulla torta è che a rivelare tutto è stato Matteo Salvini a In 1/2 Ora, la trasmissione di Lucia Annunziata. 

Matteo Salvini e il dossier dei servizi segreti sulle ONG

Le parole di Salvini sono corroborate (si fa per dire) dal fatto che è la Lega Nord ad avere con Marco Stucchi la presidenza del COPASIR, il comitato di controllo dei servizi segreti. “Ma certo. Se io le dico qualcosa è perché abbiamo fondati motivi per supporre che ci sono elementi concreti che tracciano non solo i contatti tra scafisti e alcuni soccorritori, ma che certificano che a bordo di alcune di quelle navi ci sono armi e droga. Noi non stiamo aiutando chi scappa dalla guerra, stiamo portando in Italia persone che rischiano di portarci la guerra in casa”. Conclude la giornalista: “Quindi lei ci sta dicendo che quando parla di armi e droga, fornisce un’opinione informata…”. Salvini annuisce.
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Eppure di questo fantomatico dossier nessuno sa nulla. Né di inchieste sul tema, che andrebbero nella direzione di quanto raccontato dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. Che così potrebbe avere elementi per la sua inchiesta a un passo dal Piano Kalergi, di cui ha parlato allegramente in interviste tv e dichiarazioni alla stampa. Salvini però ha parlato anche di un’attesa di tre anni da parte della Lega per leggere questo dossier, e allora la memoria è andata a un articolo di Repubblica pubblicato nel 2014 in cui si parlava di gruppi para-militari libici che davano il via libera ai mercanti di uomini. Ma all’epoca c’era ancora Mare Nostrum, e allora cosa c’entrerebbero le ONG?

Il silenzio del governo

Il tutto avviene nel silenzio ufficiale di Palazzo Chigi e del Viminale. E mentre Repubblica fa notare che secondo un rapporto della Guardia costiera, solo lo 0,8 per cento delle chiamate di soccorso effettuate con i telefoni satellitari nel Mediterraneo l’anno scorso è giunto a organizzazioni non governative. Ma sono le Ong ad avere avvistato per prime il 30,3 per cento di imbarcazioni salpate dalla Libia senza satellitari.

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