La resa dell’eterna sconfitta Marine Le Pen: “Non correrò più per le presidenziali in Francia”

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-14

In un’intervista a Le Figaro, Marine Le Pen annuncia che non si candiderà più per le presidenziali in Francia “salvo eventi eccezionali” e lancia un nuovo obiettivo per le elezioni legislative di giugno: raggiungere quota 60 deputati con il suo Rassemblement National

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Per tre volte ha provato a salire all’Eliseo e – nonostante una crescita costante nei consensi – per tre volte è stata sconfitta: Marine Le Pen in un’intervista a Le Figaro ha annunciato che “salvo eventi eccezionali” non si ripresenterà più alle elezioni presidenziali francesi. Nel 2012 ottenne il 17,90% al primo turno, arrivando terza e fallendo l’obiettivo di raggiungere ballottaggio, che oppose Nicolas Sarkozy a Francois Hollande. Cinque anni più tardi, nel 2017, arrivò con un risultato storico al duello con Emmanuel Macron, perso raccogliendo poco meno del 34% dei voti. Alle ultime elezioni dello scorso aprile è stata di nuovo sconfitta dal presidente uscente, arrivando al 41,45% dei consensi al secondo turno.

Le Pen: “Non correrò più per le presidenziali in Francia”

“In 10 anni è una bella crescita”, ha spiegato la leader del Rassemblement National, che ipotizza ora un passaggio di consegne: “Il ruolo del nostro movimento nei prossimi anni sarà, da una parte, quello di concepire il progetto nazionale del ventunesimo secolo, dall’altra, quello di far emergere una nuova élite. E Jordan Bardella (presidente del partito, ndr) mi sembra molto adeguato per farlo”. Un punto, questo, sul quale ha attaccato il presidente Macron: “Mi sembra uno dei suoi grandi fallimenti. Non è riuscito a far emergere nessuno di nuovo. Per convincersene bastava seguire le immagini della sua investitura: è la vecchia élite”.

L’obiettivo del Rassemblement National alle legislative

In vista delle elezioni legislative di giugno per il rinnovo del Parlamento francese, Le Pen si è posta l’obiettivo di arrivare almeno a 60 deputati così da poter incidere maggiormente sulla vita politica del Paese: “Vorrei che la democrazia ci potesse dare le capacità, i poteri, che sono quelli dell’opposizione. Non si tratta soltanto di avere un gruppo. Ma di avere tutti i mezzi messi a disposizione dell’opposizione in una democrazia viva. Come, ad esempio, il potere di investire il Consiglio costituzionale. Il che significherebbe avere almeno 60 deputati. Potremo avere bellissime sorprese”. Ad oggi il suo Rassemblement National ha soltanto 6 esponenti in Parlamento.

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