Marco Travaglio al Tg1 e altre storie sui nuovi padroni della RAI

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-05

Il 30 giugno scade il CdA e si cominciano a fare i nomi dei possibili sostituti. E la fantasia va al potere…

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Il 30 giugno scadrà l’incarico del consiglio di amministrazione che guida la RAI. Con la nuova legge i sette membri del nuovo cda saranno designati in questo modo: due dal consiglio dei ministri su proposta del ministero dell’Economia, due dalla Camera e due dal Senato. l’ultimo membro sarà scelto dall’assemblea dei dipendenti RAI (che pescherà tra colleghi assunti da almeno 3 anni). Potranno proporre il nome di un dipendente i sindacati (firmatari di contratti aziendali o integrativi) o 150 lavoratori Rai, con una raccolta firme. Visto che nel parlamento c’è una maggioranza Lega-M5S è logico pensare che i nuovi padroni potrebbero fare filotto, senza lasciare nomi di garanzia a disposizione. Per i 4 posti a disposizione sono arrivate 196 candidature alla Camera e 169 al Senato di cui 129 identiche inviate ai due rami del Parlamento. La Stampa si diletta nel TotoRai:

Tra gli aspiranti emergono i nomi dei componenti del Cda in scadenza, oltre a Giovanni Minoli, Michele Santoro e il presidente del Codacons Carlo Rienzi. Infine c’è chi arriva su elezione interna Rai. Ed è l’unico già deciso e annunciato: Gianluca de Matteis Tortora, funzionario con esperienza nel settore delle comunicazioni e relazioni istituzionali.

Per il dg Orfeo e per la presidente Maggioni si aprono nuove prospettive. Al primo pare sia stata offerta la direzione della Gazzetta dello Sport dopo il suo rifiuto al Sole 24 ore. Alcune voci lo vogliono a Mediaset per la stima che ha di lui Berlusconi. All’orizzonte della presidente Maggioni si profila la direzione di un canale in lingua inglese al quale la giornalista guarda con interesse.

laura ferrara milena gabanelli

E poi ci sono i colpi di scena:

La poltrona di Maggioni potrebbe andare a Milena Gabanelli che sibillina risponde: «Tornare in Rai? Mai dire mai. Per ora nessuno mi ha chiesto nulla». I papabili al posto di Direttore Generale sono: da Massimo Franco editorialista del Corriere a Ferruccio De Bortoli che del medesimo fu direttore. I leghisti guardano con favore a Fabrizio Del Noce mentre per il direttore del Fatto, Marco Travaglio, sarebbe a disposizione la direzione del Tg della rete ammiraglia.

Outsider, Fabrizio Salini, ex Ceo di Fox Italia, head of entertainment di Sky Uno e Sky Cinema, nonché ex direttore di La7 , per lui il ruolo di Direttore generale Rai rappresenterebbe il traguardo di una carriera nel mondo della tv. Enrico Mentana più volte nominato, si è escluso da una corsa che non lo interessa. I grillini e non solo loro, vedrebbero bene come dg il guru Carlo Freccero, finalmente un intellettuale gran conoscitore dei linguaggi televisivi. E molto vorrebbero anche Vincenzo Spadafora, uomo di grandi relazioni, e unanimamente apprezzato, che difficilmente però si potrebbe dimettere da deputato per ricoprire una carica non cercata.

Ci sono però una serie di problemi. Il primo è che Travaglio ha rumorosamente smentito in tempi recentissimi ogni sua mira sulla RAI, essendo troppo impegnato come direttore del Fatto. La seconda è che la Gabanelli parlava di rientrare, sì, ma per lavorare e non certo nel ruolo della presidenza. Infine, De Bortoli è apparso molto critico sul nuovo governo nei pezzi che ha scritto per il Corriere in queste settimane. Difficile che venga portato nella tana del lupo.

Leggi sull’argomento: Marco Travaglio e la storia della direzione del TG1

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