Marco Travaglio e i renziani che «si vendono leggi al miglior offerente»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-14

Il direttore del Fatto oggi va all’attacco di Matteo Renzi parlando delle notizie sui messaggi della Fondazione Open a Palazzo Chigi con le norme “gradite” ai finanziatori tirate fuori da Corriere e Messaggero

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Marco Travaglio sul Fatto oggi va all’attacco di Matteo Renzi parlando delle notizie sui messaggi della Fondazione Open a Palazzo Chigi con le norme “gradite” ai finanziatori tirate fuori da Corriere e Messaggero ieri. Le frasi però sono talmente generiche e pensanti che si rischia un altro scontro in tribunale, stavolta per diffamazione:

Se questi trombettieri leggessero i giornali(almeno i loro), scoprirebbero le e-mail che il presidente di Open, Alberto Bianchi, inviava al premier Renzi e al suo staff legislativo per raccomandare leggine ed emendamenti in favore di imprenditori che, guardacaso, ingaggiavano Bianchi e/o finanziavano la fondazione renziana. Naturalmente è possibile che i pm di Firenze e la Guardia di Finanza, nell’ambito del noto complotto ordito per impedire a Italia Viva di passare dal 3 al 4%, abbiano fabbricato a tavolino quelle e-mail.

Ma, nella remota eventualità che queste fossero autentiche, dimostrerebbero un fatto piuttosto pesantuccio: i renziani si vendevano leggi al migliore offerente, à la carte, violando non solo svariati articoli del Codice penale, ma anche la Costituzione, che impone assoluta “imparzialità” i legislatori e a tutti i pubblici amministratori, nonché “disciplina e onore” a chiunque rivesta pubbliche funzioni.

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Le mail della Fondazione Open (Corriere della Sera, 13 dicembre 2019)

La migliore risposta alla domanda che Renzi e i suoi discepoli ripetono a reti, edicole e Camere unificate: perché i pm di Firenze indagano su Open e perquisiscono finanziati e finanziatori? Le leggi sono “provvedimenti generali e astratti” nell’interesse di tutti i cittadini, non di questo o quel privato che mette mano al portafogli.

Altrimenti i contributi, iscritti a bilancio od occulti, si chiamano tangenti. E nessuno dovrebbe saperlo meglio di Renzi, che nel 2012 twittava “Io sono per abolizione finanziamento pubblico a partito e giornali e per mostrare conti correnti e proprietà dei politici” e nel 2013 accusava il governo Letta di“fare marchette e mance”. Ma forse era solo geloso e non vedeva l’ora di farle lui.

Leggi anche: Le mail della Fondazione Open per le norme “gradite” ai finanziatori

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