Mara Lapia: la deputata M5S denunciata per diffamazione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-04

All’epoca delle notizie sull’aggressione aveva accusato un assessore di aver ordito un complotto politico alle sue spalle. Oggi lui ha annunciato che la porterà in tribunale

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La deputata del MoVimento 5 Stelle Mara Lapia è diventata un caso prima di Natale, quando ha denunciato un’aggressione nel parcheggio di un supermercato a Nuoro che prima un audio su Whatsapp e poi altre testimonianze di persone che hanno assistito alla scena hanno messo fortemente in dubbio. Nell’occasione la deputata si era difesa parlando anche di un presunto complotto ai suoi danni ordito da un assessore di cui nelle interviste non ha fatto il nome.

Mara Lapia: la deputata M5S denunciata per diffamazione

Quell’assessore, in realtà ex responsabile delle Attività Produttive del Comune, era Francesco Marco Guccini di SEL che oggi in una conferenza stampa ha annunciato di aver presentato querela per diffamazione nei confronti della deputata: “Mi ha accusato di aver ordito un complotto politico alle sue spalle – spiega in conferenza stampa – perché quando è uscita la notizia dell’aggressione sono stato uno dei primi su Facebook a ridimensionare i fatti descritti dalla parlamentare, dopo aver sentito l’audio vocale che smentiva la sua ricostruzione. Ma, ricordo, ho anche condannato la vicenda”.

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Sul caso sta indagando la Polizia dopo la formale denuncia presentata dalla deputata cinque stelle. Il presunto aggressore è stato denunciato per lesioni e agli atti dell’inchiesta, oltre alle testimonianze di chi ha assistito alla scena, è stata acquisita anche la registrazione audio che fornisce una versione differente rispetto a quella data dalla parlamentare. “Le ho dato il tempo di ritornare su questa faccenda del complotto e smentire ed è per questo che ho aspettato fino a oggi per presentare la querela”, spiega all’AGI Guccini, 44 anni, ex Sel ora Leu. “In una città piccola come Nuoro, anche se Mara Lapia non ha fatto il mio nome e’ chiaro che si stava riferendo a me, unico ex assessore che era uscito dal coro delle manifestazioni di solidarieta’ nei suoi confronti dopo il suo racconto su quanto accaduto al supermercato”.

L’assessore e la deputata

In alcune dichiarazioni riportate dalla stampa la deputata aveva sostenuto che quell’audio circolato su whatsapp e poi arrivato alle testate giornalistiche fosse parte di un disegno politico per colpirla politicamente riconducibile a u non meglio precisato “ex assessore di Nuoro”, con riferimento alle imminenti elezioni regionali. “Come fa a dire una cosa del genere?”, le contesta Guccini. “Peraltro, io non sono neppure candidato”. Sul profilo Facebook dell’assessore è possibile ancora leggere gli status che ha dedicato alla vicenda: in effetti l’assessore ha parlato sin dal primo momento di episodio dubbio e ha successivamente mostrato di avere perplessità sull’accaduto. Nei racconti di quei giorni si parlava di un rapporto di conoscenza tra l’assessore e alcuni testimoni che hanno assistito alla scena.

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Il Corriere della Sera ha scritto all’epoca che oltre alle due cassiere, la polizia ha interrogato altre tre persone e al termine delle verifiche —effettuate esaminando anche i filmati delle telecamere a circuito chiuso — la ricostruzione contenuta nelle informative trasmesse alla magistratura avvalora l’ipotesi che si sia trattato di una lite, peraltro scatenata proprio dall’onorevole.

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La polizia interroga le due cassiere. Entrambe raccontano che mentre Lapia stava pagando«sono cadute due lattine di Coca Cola che le hanno sporcato il vestito e lei si è lamentata dicendo che le avevamo danneggiato costosi capi firmati, poi ci ha ripreso gridando “non sapete chi sono io”».E poi aggiungono: «In fila c’era un signore che le ha chiesto di fare in fretta perché si era creata la fila, lei ripeteva che non sapevano chi fosse e quando lui le ha detto che non gli importava lei ha replicato che l’avrebbe querelato». La terza testimone, un’infermiera, assiste invece a quanto accade all’esterno.

Dice che «dopo aver pagato, l’uomo è stato inseguito dalla Lapia che lo filmava con il suo telefonino e gli diceva di consegnare i documenti e non allontanarsi perché stava arrivando la polizia. Ho visto che una signora anziana (la madre dell’uomo, ndr) si avvicinava e le appoggiava una mano sulla spalla e lei si accasciava a terra. Mi avvicinavo e quando lei midiceva di essere stata aggredita le ho subito detto che non era vero perché io avevo visto tutta la scena e non avevo visto alcuna aggressione».

A confermare le dichiarazioni ci sono un uomo e una donna: il primo, scriveva sempre il Corriere, vede Lapia che insegue la vettura e poi, quando R. I. scende e cerca di fermarla nota che «l’onorevole fingeva di essere svenuta».

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