Quando il M5S diceva che non si assumono gli amici ai ministeri

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-15

Sul blog di Grillo due anni fa la giaculatoria: “Si entra solo nel concorso”. La realtà è che Di Maio si è portato mezza Pomigliano al ministero

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«Siamo stanchi di veder nominare amici e parenti dei politici con incarichi di alta dirigenza nella pubblica amministrazione. Renzi non è stato da meno, chiamando a Palazzo Chigi il capo dei vigili di Firenze. Il M5S propone di reclutare i dirigenti tramite concorso pubblico, così come la nostra Costituzione prevede»: questo scriveva il MoVimento 5 Stelle nel giugno del 2014, praticamente un’era geologica fa. Nel frattempo i grillini hanno trovato una maggioranza con la Lega e sono arrivati al governo del paese, e ovviamente hanno fatto l’opposto di ciò che predicavano. Racconta oggi repubblica

Luigi Di Maio ha trasferito nei tre staff cui sovrintende (a Palazzo Chigi come vicepremier e ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico) un folto gruppo di compagni di viaggio dell’hinterland napoletano. Il “giglio magico”, insomma, è stato soppiantato dal circoletto vesuviano. Enrico Esposito, il vicecapo dell’ufficio legislativo del Mise finito nella bufera per i suoi tweet sessisti e omofobi, è solo l’ultimo protagonista di questa invasione. Esposito, ex collega universitario del leader di 5 Stelle, viene da Acerra, a pochi chilometri da Pomigliano, dove continua a fare il consigliere comunale Dario De Falco, amico di Di Maio dai tempi del liceo e oggi capo della segreteria di “Giggino” a Palazzo Chigi.

Nello stesso ruolo, ma al ministero del Lavoro, opera Assia Montanino, la 26enne laureata in Economia che nel curriculum ha un tirocinio alla Camera ma soprattutto una candidatura nel 2015 per M5S. Dove? Al Comune di Pomigliano, of course. Al timone dell’ultima segreteria particolare, quella del Mise, ecco Salvatore Barca da Volla, compagno della Montanino. Sempre allo Sviluppo economico, ma alla segreteria tecnica ecco Daniel De Vito, il 33enne di Avellino designato capo della segreteria tecnica dello stesso ministero. La Montanino percepisce uno stipendio da 70 mila euro annui, il doppio di quella cifra va a Volla e De Vito.

m5s nomine amici

Da leggere: Enrico Esposito: la strana fuga dello staffista di Di Maio dai suoi tweet

E non è mica finita qui:

Il triplo staff del leader offre comode poltrone ai trombati. Giorgio Sorial, già capogruppo alla Camera di M5S, a marzo aveva tentato la rielezione nel collegio di Brescia, finendo solo terzo. È stato ripescato dal capo politico nel ruolo di vice capo di gabinetto al ministero dello sviluppo economico. Con un trattamento economico di 110 mila euro all’anno. Al ministero del Lavoro, invece, ha trovato posto con il ruolo di consulente (110 mila euro) Francesco Vanin, originario di Aviano, che si candidò alle Regionali friulane del 2013 (617 voti) e poi ha fatto il portaborse dell’eurodeputato Marco Zullo.

Un altro ex parlamentare non rieletto, Bruno Marton, è finito invece a capo della segreteria del sottosegretario Vito Crimi. Con uno stipendio di 73.400 euro annui. Il caso più celebre quello di Dino Giarrusso, ex Iena che non ce l’ha fatta alle politiche ed è approdato nello staff del sottosegretario alla Pubblica istruzione Lorenzo Fioramonti che inizialmente gli aveva riservato un posto di controllore dei concorsi universitari. Salvo poi fare retromarcia.

Leggi sull’argomento: Il reddito di cittadinanza e il primo lavoro da rifiutare

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