Perché Luca Bergamo non sarà più vicesindaco nella Giunta Raggi?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-06-28

I giornali romani danno in uscita dal ruolo l’assessore alla Cultura considerato troppo vicino al PD. Ma perché i grillini vogliono per loro quella carica? C’è il rischio di autosospensione della sindaca?

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Luca Bergamo sarà il prossimo a salutare la Giunta Raggi? I giornali romani oggi danno il vicesindaco prossimo alla revoca per quel posto, che ha preso all’epoca dello scoppio della grana Marra da Daniele Frongia, rimasto assessore allo sport. Bergamo rimarrebbe comunque assessore alla Cultura nello schema proposto dal MoVimento 5 Stelle Roma, che vorrebbe però quel ruolo per il capogruppo in Campidoglio Paolo Ferrara. Scrive oggi Lorenzo De Cicco sul Messaggero:

Il messaggio che arriva dalla pattuglia grillina è chiaro: finora nella squadra di governo di Roma c’è stato «troppo Pd». Il capofila degli «stranieri» è ovviamente Bergamo, che a marzo ha portato in giunta il suo ex capostaff Luca Montuori, ma anche l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo, la responsabile dell’Ambiente Pinuccia Montanari, con un passato nelle giunte di centrosinistra prima a Reggio Emilia (con Graziano Delrio sindaco) e poi a Genova. Insomma, «tanti che vengono dai dem, pochi che hanno cominciato con i meetup», per dirla con una battuta che viene rilanciata nelle chat interne.
Dove si citano insistentemente le ultime mosse di Chiara Appendino che, all’indomani degli incidenti di piazza San Carlo, ha varato un mini-rimpasto con l’obiettivo di allontanare dalla giunta torinese una figura tecnica (l’assessore all’Ambiente Stefania Giannuzzi), nominando al suo posto il capogruppo del M5S in consiglio comunale. Una manovra che i grillini romani vorrebbero copiare e incollare in Campidoglio, assegnando però al capogruppo Ferrara i galloni di vicesindaco.

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Marcello De Vito e Paolo Ferrara in vacanza la scorsa settimana (da: Facebook)

Giovanna Vitale su Repubblica Roma non parla invece della possibile defenestrazione di Luca Bergamo, ma racconta che in questi giorni sta andando in scena un contrasto sul alcune nomine proposte proprio dal vicesindaco:

È il caso di Zetema, l’azienda che gestisce i musei comunali: per la successione di Albino Ruberti, al comando da ben 19 anni, Bergamo vorrebbe Pietro Barrera, ex city manager ai tempi di Rutelli sindaco e attuale segretario generale della Fondazione Maxxi, il museo dell’arte contemporanea presieduto da Giovanna Melandri, nonché docente di diritto amministrativo alla Sapienza. Un professionista che però l’ala ortodossa dei 5S ritiene troppo vicino al Pd e perciò da fermare a ogni costo. Anche per poter continuare a spingere il “loro” uomo, ovvero Roberto Diacetti, attuale presidente di Eur spa, manager trasversale e perciò politicamente meno targato.
Più agevole sembra invece la corsa dell’avvocato di Anzio Alessio Mauro: dopo molte esitazioni, la sua nomina come ad di Risorse per Roma, a questo punto, non dovrebbe incontrare ostacoli. Mentre al posto dell’uscente Carlo Medaglia alla guida dell’Agenzia della Mobilità dovrebbe andare l’attuale amministratore unico dell’azienda dei trasporti napoletana Ciro Maglione. Già deliberata, infine, la nomina del direttore del Sistema Biblioteche: si tratta di Valerio Nardo, che arriverà in comando dal Dipartimento Cultura della Città Metropolitana. Stessa formula utilizzata per il Ragioniere generale: dal Comune di Rimini approderà a Roma, intanto per sei mesi, Luigi Botteghi.

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Luca Bergamo con Virginia Raggi

Andrea Arzilli sul Corriere Roma invece segnala che il tema dell’addio alla carica per Bergamo è stato affrontato anche nel pranzo tra Raggi, Davide Casaleggio e i due tutor, Fraccaro e Bonafede. E forse qualcosa c’entra pure l’addio promesso di Massimo Colomban, uomo inviato da Milano, che i vertici pentastellati stanno cercando di evitare o, almeno, di congelare.

Perché con l’uscita dell’imprenditore veneto il coefficiente grillino nella squadra si abbassa, si rischia di viaggiare troppo a trazione dem. Del resto Bergamo ha un pregresso noto, e pure Andrea Mazzillo, l’uomo del Bilancio, ha nel cv una candidatura con Veltroni. Così la maggioranza non ci sta e chiede a Raggi di inserire un uomo del Movimento (Paolo Farrara?) per lanciare un doppio segnale forte: ai vertici, ma anche alla base che protesta perché si sente esclusa dalle scelte strategiche.

Ma viene da pensare anche altro. Ovvero che in caso di sospensione o autosospensione della sindaca a farne le veci è proprio il vicesindaco. E siccome magari questa ipotesi si profila all’orizzonte, meglio avere un grillino che uno del PD in quel ruolo.
EDIT: Alfonso Bonafede smentisce:
“Oggi alcuni giornali riportano i contenuti di quanto ci saremmo detti ieri a pranzo con Davide Casaleggio e Virginia Raggi. Quanto riportano, a proposito di sfiducia nei confronti di Luca Bergamo, vicesindaco della nostra giunta a Roma, è chiaramente falso e totalmente inventato”. Lo scrive su Fb Alfonso Bonafede, deputato del Movimento 5 Stelle. “Abbiamo parlato di quanto fatto in un anno di governo della Capitale, dei prossimi obiettivi e di come Virginia Raggi e tutta la squadra che sta dando tutto in questa esperienza, abbiano il pieno sostegno di tutto il Movimento 5 Stelle”, sottolinea l’esponente M5S. “Volevamo rassicurare questo qualcuno e anche le redazioni interessate: Virginia Raggi – aggiunge – ha il timone ben saldo in mano e Luca Bergamo è al suo fianco. Chi scalpita per ambizioni personali nel Movimento 5 Stelle, come sempre accaduto, non trova (e non troverà) spazio”.

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