Lo Stadio della Roma e il ponte sparito

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-06

Lo aveva promesso Lotti, lo hanno promesso anche Conte e Toninelli. Ma adesso è chiaro che non si farà più. Oppure pagheranno gli italiani

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C’è anche la sparizione di un ponte nel progetto per lo Stadio della Roma a Tor di Valle che ieri Virginia Raggi è tornata ad annunciare anche se la Giunta non ha ancora preparato le carte da far votare all’Assemblea Capitolina a quasi un anno dall’ok della Conferenza dei Servizi. Ne avevamo già parlato qualche tempo fa, oggi ci torna Il Messaggero:

L’accordo: taglio (parziale) alle cubature monstre per negozi e uffici – che però continuano a sforare ampiamente il Piano regolatore – in cambio di una sforbiciata alle infrastrutture pubbliche che avrebbero dovuto pagare i proponenti. Ma il ponte, prometteva la sindaca, all’epoca consigliata da Lanzalone, sarebbe rimasto: «Un ponte sul Tevere snellirà il flusso di automobili attuali e supporterà quello previsto in occasione delle partite», l’assicurazione su Facebook.

Invece il Ponte, ribattezzato «di Traiano», è sparito. I privati non si sono più impegnati a finanziarlo,anche se i tecnici della Mobilità che hanno partecipato alla Conferenza dei servizi lo hanno definito fondamentale per scongiurare la paralisi. Ecco perché, prima che la Conferenza si chiudesse, per evitare un’altra bocciatura (sarebbe stata la seconda), a dicembre 2017 il governo, all’epoca a trazione Pd, annunciò che il collegamento sarebbe stato finanziato dallo Stato. Parole, a cui non è mai seguito un atto formale.

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Stadio della Roma: i punti critici (Il Messaggero, 6 febbraio 2019)

Il quotidiano dimentica che il primo a promettere il ponte, nelle more dell’approvazione del nuovo progetto in ConfServizi, fu l’allora sottosegretario allo Sport Luca Lotti con una dichiarazione rimbalzata nelle agenzie di stampa. Una promessa che non poteva mantenere per ovvi motivi. E che si sono rimangiati anche dalle parti del M5S:

La stessa scena si è ripetuta in queste ultime settimane, col ministro Toninelli prima e il premier Conte poi, tutti ad annunciare che il governo, gialloverde in questo caso, sarebbe potuto entrare in campo, con i soldi dei contribuenti, «in caso di necessità». Ma il ponte, si è scoperto ieri, non servirebbe più. La soluzione? Scoraggiare i tifosi a prendere l’auto.

A Roma, poi… facile.

Leggi sull’argomento: Cosa c’è nella relazione del Politecnico di Torino sullo Stadio della Roma a Tor di Valle

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