I limiti all’uso del contante che Salvini vuole togliere

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-14

Secondo i commercianti, che chiedono da anni a gran voce l’eliminazione dei limiti di spesa, questo darebbe una spinta ai consumi. Ma l’affermazione è campata in aria

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«Nessun limite all’uso del contante», tuona Matteo Salvini all’assemblea di Confesercenti. E questo nonostante da anni si ritocchi, a ogni cambio di governo o quasi, quel limite all’uso del contante che l’esecutivo di Monti portò a mille euro scatenando clamorose proteste dopo i fasti di Berlusconi (che lo portò a 12500 prima di rimangiarselo e tagliarlo fino a 2500) e quelli di Renzi, che lo portò a tremila euro. Secondo i commercianti, che chiedono da anni a gran voce l’eliminazione dei limiti di spesa, questo darebbe una spinta ai consumi. Ma, spiega Repubblica, l’affermazione è campata in aria:

Secondo gli economisti della Banca d’Italia, «l’esistenza di effetti sui consumi non è sorretta da chiara evidenza empirica». Fin qui il dibattito in Italia. Ma cosa fanno gli altri Paesi europei? Alcuni di loro impongano limiti anche più stringenti dei nostri all’uso del cash: mille euro in Francia e Portogallo, 1.500 in Grecia, 2.500 in Spagna. Si obietta che i tedeschi, e non solo loro, continuano a non prevedere alcun obbligo.

Ma si dimentica di dire che la Germania non ha lo stesso tasso di evasione, di sommerso, di corruzione e di criminalità organizzata che ha l’Italia. E come dimostra l’indagine Bankitalia citata all’inizio, più si paga cash più quelle quattro piaghe nazionali trovano alimento.

i limiti all'uso del contante
Le limitazioni all’uso del contante in Italia e in Europa (La Repubblica, 14 giugno 2018)

Tra l’altro, il contante da noi, dopo la parziale liberalizzazione targata Renzi, invece di ridursi, sta di nuovo aumentando, e copre l’86% di tutte le transazioni finanziarie, una percentuale che ci proietta ai primi posti in Europa.

In queste condizioni, con un’evasione di oltre cento miliardi, con un sommerso pari al 25-30% del Pil, e un’attività di riciclaggio che si espande su tutta la penisola, c’è di che preoccuparsi se il ministro dell’Interno, invece di favorire la sua sostituzione con strumenti tracciabili, prefigura addirittura la sua totale liberalizzazione.

Leggi sull’argomento: Pensioni, la revisione dei coefficienti dal 2019

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